Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/557

Da Wikisource.

— 495 —

dicio dare, fatte venir dove1 nere veste insino a terra e li doi cavalieri vestitene, comandò in quello istante in tanto digno spettaculo ambi doi fossero decollati: e così non senza generale lacrymare de gli circustanti fu subito mandato ad effetto, i quali per li cittadini onorevolmente fatti sepellire, el Re volse che tutti i loro beni che ne aveano e mobili e immobili alle vidoe donzelle fossero donati. E ciò espedito, prima che la nova cominciata festa da novo dolore fosse occupata, come el Re volse, furono le ricchissime donzelle a doi de' primi nobili cittadini per moglie sposate: e così la festa, con tanti variati casi e refreddata e riscaldata, fu finita. El Re con lo essere unico principe de virtù e liberalità al secol nostro estimato se partì, e le maritate donzelle con li loro novelli sposi godendo e triunfanti rimaste, tutti gli avuti dolori in somma allegrezza furono convertiti.


MASUCCIO.


Ancora che molti e diversi dignissimi gesti del memorato Principe in ogni loco per lui adoperati con verità grande recontare si possano, pur notevole e grande la parte de la recontata virtù esaminando potrà essere giudicata. E certo volendo, come era tenuto, a li regali precetti ottemperare, non averla altramente possuto esequire; attento che pare che non per altro li mondani principi e da Dio e dalla natura e da le divine ed umane leggi sieno in terra a lo reggimento e governo de' populi e ministramento de giustizia stati ordinati e istituiti, che per governo con eguale bilanza reggere e governa-

  1. dove, due.