Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/564

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cryme a casa sua nel rimandò. El re de Tunisi che gran parte del ponente avea e da Cristiani renegati e da altra gente fatto el suo figliolo con diligentia cercare, né in alcun lato mai niuna nova sentitone, vedendoselo sì bene vestito e onorato davanti, oltra l'amore e carità paterna, quanto la speranza di lui era del tutto mancata, tanto fu la soa contentezza e la dimostrata festa maggiore, e doppo le infinite accoglienze, d'ogni suo passato accidente fatto1, mandò per tutto el suo dominio che del recuperato suo Malem grandissima dimostratione de allegrezza ciascuno facesse; e così fu fatto. Ove poco appresso di tale giubilo e festa el Re de Tunisi, che assai già vecchio era, passao di questa vita: dove considerate le virtù de Malem per li tunisini, e ancora che meritamente come figliolo del Re meritava el sceptro de solio regale, ad alta voce gridarono, e creatolo Signore con voluntà de tutto el barbaro regno, pigliando speranza del novo Re avere bona compagnia, e con gran piacere de soi populi e senza altro intervallo divenne Re di Tunisi. E avendo in nel regno de' paterni tesori la intera possessione già presa, de continuo negli occhi de la mente gli stavano scolpiti gli irremunerati beneficii che dal suo Guidotto negli opportuni tempi avea recevuti, persuadendosi che tanto la remuneratione bisognava gli avuti beni avanzare quanto l'autorità e il potere suo si estendea maggiore; e tanto più quanto l'amico alla sua liberalità era voluntario e per propria virtù venuto, e lui a debito de gratitudine era necessitato: e solo gli restava fermo nel pensiero come gli fosse la maniera concessa di tale suo virtuoso pro-

  1. Credo che manchi, consapevole.