Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/579

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continuo el tenne: e doppo dotto in lettere e de molte altre virtù accompagnato con non piccoli doni al patre nel rimandò. E ciò fatto, come lui non avea el recevuto bene irremunerato fatto passare, così non volse che el perpetrato del cattivo Papa impunito trapassasse: per el che fatto il potere suo di grandissima gente e di tesori, contra el Papa venne, il quale non per vendetta ma per castigo e eterno esemplo de' posteri di tanto tradimento e zelo, non solo da Roma vituperosamente el cacciò, ma a l'ospitale de Siena il fe' come a vile prete poveramente e in miseria grandissima come gli si convenne morire.


MASUCCIO.


Però che non porìa nè con lingua nè con penna scrivendo biasmare la recontata malignità del passato Papa, quanto lo reprobato vivere de' moderni ogni dì ce ne rende aperto testimonio, intendo così degli antichi come de loro successori del tutto tacermene, attento che supervacua e non necessaria fatica saria quello che per l'universo è manifesto a pochi particulari intimare; e però a me medesimo di ciò perpetuo silenzio ponendo, me tacerò non solo de loro scelesti ed enormissimi vizii e pubblici e occulti adoperati, e de li officii, de beneficii, prelature, e vermigli cappelli che all'incanto per loro morte vendono, ma del camauro del principe San Pietro che ne è già stato fatto pattuito baratto non farò alcuna mentione. Per el che non me occorre altro se non come a non degno cristiano supplicare de continuo la gran Maestà de Dio che non a la guasta e corrotta vita de tali pastori, ma al fermo