Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/588

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se ne andò; e doppo che el fatto come era dal principio insino a la fine successo, con la soa nova deliberatione insieme, gli ebbe intieramente recontato, de grazia gii chiese che el parere suo col volere parimente insieme benignamente gli scoprisse. El Re che savio e prudentissimo principe era, non gli parve che la defettiva natura de femine avesse cosa alcuna nova strana adoperata; ma se maravigliò forte e quasi for de sé rimase de la gran costanza e fortezza de animo del cavaliero con tanta mirabile esperienza dimostrata, de maggiore excellenza le soe virtù e conditione estimando che per adrieto stimate avea. E dopo che insieme ebbero sopra di ciò molte e diverse cose trascorse, gii persuase e comandò che la soa ultima e laudevole deliberatione fosse senz'altro intervallo ad intiero effetto mandata: e per el cavaliero mandato, e a loro de continente venuto, e in camera tutti tre serratisi, el Re così cominciò a dire: Carissimo nostro Ariete, avendone dal principio che sotto la protetione del Conte a servire ne venisti gran parte de toa virtù corporale con tanta animosità, ordine e prudenza, e con diverse e memorevoli operationi dimostrata, non te restava altro a farte per unico al mondo intiero e perfetto cognoscere se non la fortezza occulta e sincera virtù dell’animo tuo ne dimostrare; quale avendo tu e l'una e l'altra con tanta approvata esperienza fatta intendere, oltra che in perpetuo con quanto tenemo ne hai obligati, ne pare che non solo dal dovere e da la onestà ne sia concesso, ma dalle toe immortali virtù e nella guerra e nella pace usate siamo forzati a farte guidardone tale che da presenti e da posteri sia nostra gratitudine commendata, e tu per esempio