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Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/88

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Tuttavia voglio in questa mia verissima istoria, a Te mio dio terreno dirizzata, alquanto ritrarmi da la loro generalità offendere, ma a particolare persona discendendo, te mostrerò come un frate predicatore, molto singulare fra’ domenichini stimato, con una singularissima bella pigliasse fra suoi volpini lacci una delle più illustri donne di tutta La Magna.


NARRAZIONE.1


Raccontasi dunque con approbata verità come nelli prossimi passati anni fu nella Magna un grande signore, el duca de Lanzhueta nominato, de stato ricchissimo, di gioie, e di contanti oltre ogni altro barone alamanno. A questo la fortuna concesse una sola figliuola, Barbara nominata; e come per essere unica fosse stata dal padre unicamente amata, così le sue bellezze uniche erano per tutta La Magna estimate. Costei essendo in puerile età, ispirata forse da Spirito Santo, o talvolta mossa da fanciullesco più che da ordinato appetito, con solenne voto promise osservare castità tutto il suo vivente: e così la sua virginità a Cristo dedicata, tutta ornata di virtù e laudevoli costumi che altro che una santolina a vedere non pareva, pervenne a gli anni di marito. E sentendo essere da più baroni con grandissi-

  1. Questa novella è raccontata anche dal Pontano, nel suo dialogo intitolato il Caronte, ed è in latino, breve, vivissima. A me pare che il Pontano abbia tratto la sua da questa, che dedicata ad Alfonso dovette assai piacere in Corte. Nel Caronte sta con altre, ed è parte, come cosa non propria: qui è sola, è principale, e fu un dono offerto ad un Principe. Se Masuccio avesse tolto dal Pontano, l’avrebbe detto schiettamente al suo solito, per mostrare di dire una verità approbata.