Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/150

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SILVIO.
Nè sí famoso mai, nè mai sí forte
Stato sarebbe il Domator de’ mostri,
Dal cui gran fonte il sangue mio deriva,
S’ e’ non avesse pria domato Amore.
LINCO.
Vedi, cieco fanciul, come vaneggi!
Dove saresti tu, dimmi, s’amante
Stato non fosse il tuo famoso Alcide?
Anzi se guorre vinse, o mostri ancise,
Gran parte Amor ve n’ebbe. Ancor non sai
Che, per piacer ad Onfale, non pure
Volle cangiar in femminili spoglie
Del feroce leon l’ispido tergo,
Ma della clava noderosa in vece
Trattare il fuso e la conocchia imbelle?
Cosí delle fatiche e degli affanni
Prendea ristoro, e nel bel sen di lei,
Quasi in porto d’Amor, solea ritrarsi:
Che sono i suoi sospir dolci respiri
Delle passate noie, e quasi acuti
Stimoli al cor nelle future imprese.
E come il rozzo ed intrattabil ferro,
Temprato con piii tenero metallo,
Affina si, che sempre piú resiste,