Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/178

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Ma certo è ben che’ l tuo sen fugge, e, contra
La legge di natura, amor non sente;
E che la mia fin qui l’obbligo solo
Ha della data fè, non la mercede.
Nè so giá dir se senta amor, so bene
Ch’a molti il fa sentire;
Nè possibil mi par ch’ella noi provi,
Se ’l fa provar altrui.
Ben mi par di vederla
Piú dell’usato suo cangiata in vista;
Chè ridente e festosa
Giá tutta esser solea.
Ma l’invaghir donzella
Senza nozze alle nozze è grave offesa.
Come in vago giardin rosa gentile
Che nelle verdi sue tenere spoglie
Pur dianzi era rinchiusa,
E sotto l’ombra del notturno velo
Incolta e sconosciuta
Stava, posando in sul materno stelo;
Al subito apparir del primo raggio,
Che spunti in Oriente,
Si desta e si risente,
E scopre al sol, che la vagheggia e mira,
Il suo vermiglio et odorato seno,