Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/181

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Di quanti n’abbia la feconda mandra
Il piú morbido e bello,
E per la via del monte assai piú breve
Fa’ ch’io l’abbia nel tempio, ov’io t’attendo.
TITIRO.
E dalla greggia mia, caro Dameta,
Conduci un irco.
DAMKTA.
l’farò l’uno e l’altro.
(Questo sogno, Montano,
Piaccia all’alta bontá de’ sommi Dei
Che fortunato sia quanto tu speri.
So ben io, so ben io
Quant’esser può del tuo perduto figlio
La rimembranza a te felice augurio.)13

SCENA V.

SATIRO.
Come il gelo alle piante, ai fior l’arsura,
La grandine alle spiche, ai semi il verme,
Le reti ai cervi, ed agli augelli il visco,
Cosí nemico all’uom fu sempre Amore.
E chi foco chiamollo, intese molto
La sua natura perfida e malvagia.