Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/199

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Con dolcissimo mèl purpura mista,
Cosí potess’io dirti, Ergasto mio,
L’ ineffabil dolcezza
Ch’i’ sentii nel baciarla!
Ma tu da questo prendine argomento,
Che non la può ridir la bocca stessa
Che r ha provata. Accogli pur insieme
Quant’hanno in se di dolce
O le canne di Cipro, o i favi d’Ibla:
Tutto è nulla rispetto
Alla soavitá ch’indi gustai.
ERGASTO.
Oh furto avventuroso! oh dolci baci!
MIRTILLO.
Dolci sí, ma non grati,
Perchè mancava lor la miglior parte
Dell’interno diletto:
Davali Amor, non li rendeva Amore.
ERGASTO.
Ma dimmi, e come ti sentisti allora
Che di baciar a te cadde la sorte?
MIRTILLO.
Su queste labbra, Ergasto,
Tutta sen venne allor l’anima mia;
E la mia vita, chiusa