Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/223

Da Wikisource.

Oh quanto volentieri
A rivedervi i’ torno! E se le stelle
M’ avesser dato in sorte
Di viver a me stessa, e di far vita
Conforme alle mie voglie,
I’ giá co’ Campi Elisi,
Fortunato giardin de’ Semidei,
La vostr’ombra gentil non cangerei.
Chè, se ben dritto miro,
Questi beni mortali
Altro non son che inali:
Meno ha chi piú n’abbonda,
E posseduto è piú, che non possedè:
Ricchezze no, ma lacci
Dell’altrui libertate.
Che vai ne’ piú verdi anni
Titolo di bellezza,
O fama d’onestate,
E ’n mortai sangue nobiltá celeste;
Tante grazie del cielo e della terra;
Qui larghi e lieti campi,
E lá felici piagge,
Fecondi paschi, e piú fecondo armento
Se ’n tanti beni il cor non è contento?
Felice pastorella