Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/360

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Or se volessi far quel che di lei
M’ha consigliato il Satiro, so certo
Che se la fede a me giá da lei data
Oggi accusassi, i’ la farei morire.
Ma non ho giá sí basso cor che basti
Mobilitá di femmina a turbarlo.
Troppo felice ed onorata fora
La femminil perfidia, se con pena
Di cor virile, e con turbar la pace
E la felicitá d’alma bennata,
S’avesse a vendicar. Oggi Corisca
Per me dunque si viva, o per dir meglio,
Per me non moia, e per altrui si viva:
Sará la vita sua vendetta mia.
Viva all’infamia sua, viva al suo drudo;
Poich’è tal, ch’io noni’ odio; ed ho piuttosto
Pietá di lei, che gelosia di lui.

SCENA VIII.

SILVIO.
O Dea, che non se’ Dea se non di gente
Vana, ozYosa e cieca,
Che con impura mente,
E con rcligYon stolta e profana