Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/392

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Chè di padre mortai se’ tu ben nata,
Ma non di padre infame:
E ’nvece della tua
Piangerò la mia vita, oggi serbata
A veder in te spenta
La vita e l’onestate.
O Montano, Montano!
Tu sol co’ tuoi fallaci
E mali intesi oracoli, e col tuo
D’amore e di mia figlia
Disprezzator superbo, a cotal fine
L’hai tu condotta. Ahi quanto meno incerti
Degli oracoli tuoi
Son oggi stati i miei!
Ch’onestá contr’amore
È troppo frale schermo
In giovinetto core: >
E donna scompagnata
È sempre mal guardata.
MESSO.
Se non è morto, o se per l’aria i venti
Non l’han portato, i’ dovrei pur trovarlo:
Ma eccol, s’io non erro,
Quando meno il pensai.
Oh da me tardi, e per te troppo a tempo,