Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/426

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CARINO.
Or quel bambino
Ch’allor tu mi donasti, e ch’io poi sempre
Ho come figlio appresso me nudrito,
È ’l misero garzon ch’a questi altari
Vittima è destinato.
DAMETA.
Oh forza del destino!
MONTANO.
Ancor t’infíngi?
È vero tutto ciò ch’egli t’ha detto?
DAMETA.
Cosí morto fuss’io, com’è ben vero!
MONTANO.
Ciò t’avverrá, s’anco nel resto menti.
E qual cagion ti mosse
A donar quello altrui, che tuo non era?
DAMETA.
Deh non cercar piú innanzi,
Padron; deh non, per Dio: bastiti questo.
MONTANO.
Piú sete or me ne viene.
Ancor mi tieni a bada? ancor non parli?
Morto se’ tu, s’un’altra volta il chiedo.