Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/71

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genio simbolico dell’età, i tre grandi fondatori delle nostre lettere, Dante Petrarca Boccaccio, scrissero egloghe latine, dove di pastorale non v’ha che i nomi e le frasi: il resto è allegoria di cose contemporanee tutt’altro che pastorali. Tenersi dentro i confini della schietta rappresentazione idilica, era molto più difficile a chi allargando l’egloga la riducesse a forma drammatica: e per altra parte quel vestire alla pastorale persone e affetti cittadineschi, quel portare le città nei campi, o i campi nelle città, avea pure, per un certo giuoco di contrasti, molto dell’attrattivo e del seducente. Quindi il Tasso scrivendo l’Aminta, non fe che adombrare sotto il velo di favola pastorale quella vita tutta di amore e di poesia, che furono i primi anni del suo soggiorno alla corte di Ferrara: e come è certo