Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/90

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in quella guisa appunto ch’altri po. trebbe riprendere un convito, dove non fossero altre vivande che di zucchero e di miele... Non vi è altro vizio che soverchia virtù, nè imperfezione che non argomenti perfezione.» Anche il Baldi, l’egregio autore •IellaNautica, e degl’Idilj, udì leggere il Pastorfido dal Guarini alla corte di Ferrante Gonzaga duca di Guastalla, principe molto letterato e autore pur esso di una favola pastorale intitolata l’Knone; e pare gli fosse cortese d’utili avvertimenti, dacché il Guarini in una lettera dice la presenza del Baldi allevai vice, e la lingua balia del suo poema. Mi piace riferire anche il giudizio di esso Baldi, come altro testimonio della’opinione letteraria di quel tempo. «Giuro, scrive egli all’autore, che fra quanti poeti così drammantici come epici io m’^bbia veduto, così greci e latini come nostri, non ho trovato alcuno