Pagina:Il Pastor fido e Compendio della poesia tragicomica.djvu/93

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ycedia, turpe trarjicum in comcedia. Il Guarirli, che vivendo molto in Padova. conosceva bene il Nores, anzi aveva con lui una tal quale amicizia, sospettò, e non senza qualche ragione, che il line vero di quel discorso fosse di riprovare il suo Pastorfìdo, e che il Nores si fosse mosso a scriverlo non tanto per intima persuasione, quanto a istigazione dello Speroni; uomo, che nato col secolo, l’aveva empito con la lunghissima vita e con la sua fama, aspirante a dittatura o tirannide letteraria, e quindi geloso e invidioso di chiunque potesse oscurarlo.1 Ne sentì viva puntura, e rispose al Nores con una scrittura intitolata il Verato dal nome di un 1 Affettava un superbo fastidio per l’Ariosto, e giunse a chiamarlo l’oca ferrarese o cornacchia vestita delle penne del Boiardo; uè punto si mostrò benevolo al Tasso, che se ne vendicò, adombrandolo nell’invidioso Mopso dell’Amiuta.