Pagina:Il Re del Mare.djvu/203

Da Wikisource.

il re del mare 199

vendo direttamente verso la costa di Sarawack per andare a distruggere i depositi di carbone della squadra del rajah.

Era davvero una splendida nave, dotata di straordinarie qualità marinaresche, nonostante le sue corazze, le sue torri e le sue artiglierie; una vera nave corsara assolutamente moderna, l’unica forse che avesse potuto intraprendere quella terribile crociera contro la potente flotta inglese, senza un porto entro cui trovare rifugio.

— Ebbene, Tremal-Naik? — chiese Sandokan, il quale era allora risalito in coperta dopo aver fatto una breve visita a sir Moreland. — Che cosa ne dici del nostro Re del Mare?

— Che è il migliore ed il più potente incrociatore che io abbia veduto: una vera meraviglia — rispose l’indiano con entusiasmo.

— Sì, sono dei bravi costruttori gli Americani. Vent’anni or sono ricorrevano all’estero per formare le loro flotte ed ora nelle loro costruzioni vincono tutti. Solide e potenti, ecco come sono le loro navi d’oggidì. Con questa noi daremo ben da fare ai nostri avversarî.

— E se l’Inghilterra ci lanciasse addosso le migliori navi della sua flotta? Hai pensato a questo, Sandokan?

— Le faremo correre, mio caro — rispose la Tigre della Malesia. — L’oceano è vasto, la nostra nave è la più rapida, e dei trasporti inglesi da assalire per privarli del loro carbone ne troveremo sempre. Non ho la pretesa di poter continuare indefinitamente questa guerra, ma prima di quel giorno in cui noi avremo recati enormi danni ai nostri avversarî, tali da fare loro rimpiangere il giorno in cui ci hanno cacciati dalla nostra isola.

Accese il suo splendido narghilè, prese sotto il braccio l’indiano e dopo d’aver passeggiato per qualche minuto fra la ruota del timone e le torri poppiere, disse:

— Sai che il capitano va migliorando?

— sir Moreland? — chiese Tremal-Naik.

— Sì; malgrado l’orribile ferita, non ha che una leggera febbre. Il signor Held è stupefatto e credo che abbia ragione. Che fibra meravigliosa ha quel giovane!

— Ti ha riconosciuto?

— Sì, anche or ora.

— Deve esser rimasto stupefatto di vedersi in nostra mano. Non credeva certo di dover trovarsi così presto coi suoi antichi prigionieri. Dorme?

— Sì, e anche tranquillamente.