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210 emilio salgari

— Che sia la squadra del rajah o quella di Labuan? — aveva chiesto Yanez.

— Mi pare che quelle navi vengano dal settentrione — rispose Sandokan. — Scommetterei che quella inglese cerca di unirsi con quella di Sarawack. Qualcuno li avrà informati che noi battiamo questo mare e si sono messi in caccia.

— Ciò guasta i nostri progetti.

— È vero, Yanez, perchè saremo costretti a fuggire verso il nord. Il Re del Mare è potente, ma non tale da affrontare una squadra.

— Che cosa intendi di fare?

— Rimandare a tempi migliori la distruzione dei depositi di carbone di Sarawack e rimontare fino al capo Taniong-Datu, per incontrare la Marianna, poi gettarci sulle linee di navigazione, dopo esserci provvisti di combustibile a Monzalum. Quando la squadra verrà a cercarci nei paraggi di Labuan, torneremo a fare i conti col rajah o col figlio di Suyodhana.

— Sei nato grande ammiraglio — disse Yanez, ridendo.

— Mi approvi?

— Pienamente. E la Marianna?

— La manderemo ad attenderci alla foce del Sedang ed incaricheremo il suo equipaggio di armare i nostri vecchi amici, i dayachi.

— Filiamo allora presto, fratellino. Le navi si accostano.

— Signor Horward! — gridò Sandokan. — A tutto vapore!

— Andremo a tiraggio forzato, comandante — rispose l’americano.

Il Re del Mare aveva ripreso lo slancio. Tonnellate di carbone erano state rovesciate nei forni e le macchine funzionavano rabbiosamente, imprimendo allo scafo un tremito sonoro.

Tutti erano saliti in coperta, perfino Darma e Surama. Poteva darsi che da un momento all’altro, qualche nave distaccata dal grosso e mandata in esplorazione verso levante, si trovasse improvvisamente dinanzi all’incrociatore e tutti volevano essere pronti ad impegnare la lotta.

In quella direzione però non si vedeva brillare alcun fanale.

Sandokan, Yanez e Tremal-Naik, ritti sul ponte di comando, guardavano attentamente i punti luminosi, i quali pareva che avessero cambiata posizione. Certo i comandanti inglesi, vedendo il corsaro fuggire verso il nord-est, avevano cambiato la rotta con la speranza di catturarlo.