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Pagina:Il Re del Mare.djvu/234

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230 emilio salgari

Aveva radunato presso di sè una dozzina di fucilieri, i quali altro non aspettavano che un ordine per mettere a sacco le abitazioni degli isolani e distruggere le poche piantagioni.

Non era però ancora trascorsa l’ora, quando si videro alcuni coloni spingere verso la piccola baia una cinquantina di capre e altrettante pecore, animali di bell’aspetto e di buona razza, che dovevano somministrare all’equipaggio dell’incrociatore delle superbe bistecche.

Il governatore, accompagnato dai suoi consiglieri, li precedeva. Il povero uomo pareva molto afflitto, ma anche molto incollerito.

— Signore — disse, accostandosi a Yanez. — cedo alla forza; però farò le mie lagnanze all’Ammiragliato.

Il portoghese invece di rispondere trasse da un portafoglio una carta e gliela rimise.

— Che cos’è questo? — chiese il governatore, con sorpresa.

— Una tratta di cinquecento sterline in oro che potrete far incassare a Pontianak dove abbiamo i nostri banchieri. Questi animali appartengono ai vostri amministrati e ve li paghiamo; il carbone appartiene al Governo inglese e ce lo prendiamo. Ora lasciateci tranquilli e non occupatevi altro di noi.

— Avrei preferito tenermi i miei animali, assai più utili del vostro denaro — rispose il governatore stizzito.

Avrebbe forse voluto aggiungere qualche altra parola; ma vedendo i marinai alzare i fucili, battè prudentemente in ritirata assieme ai suoi consiglieri.

Intanto altri uomini erano sbarcati ed altre scialuppe erano giunte, e mantenendosi il mare relativamente tranquillo fra la spiaggia ed il Re del Mare, facendo questo argine all’irrompere delle onde colla sua massa, il carico del combustibile cominciò con febbrile attività.

Tutti si affrettavano, perchè al largo il mare infuriava, rompendosi con rabbia contro le scogliere ed il tempo non accennava a rischiararsi, e mentre l’imbarco di quella massa di combustibile doveva richiedere molte ore.

Durante tutta la giornata e buona parte della notte, monti di combustibile furono precipitati nelle carboniere.

L’indomani, Yanez, essendo stato surrogato da Tremal-Naik, ed essendo il mare un po’ calmato, sebbene il tempo fosse sempre minaccioso, fece la proposta a sir Moreland di fare una gita ad uno dei due isolotti fiancheggianti Mangalum, per fare un massa-