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D I T I R A M B O. 21

Sali armoniaci,
Manne, e reobarbari,
Cremor di tartaro,
Della borraggine,
Della piantaggine
I succhi insipidi
(Che ti riempiono
D’ipocondriaci
Flati il ventricolo)
A quegli stitici
Vecchi scorbutici,
Che sempre vogliono
Sentir le viscere,
Che lor gorgoglino;
E ’l maldigesto cibo, espediente
Ottimo credono
Di tutto espellere
Precipitevolissimevolmente.
Questi per me sarian tanto veleno,
Checchè dicane Ipocrate, e Galeno,
Avicenna, e che so io:
Son costoro al parer mio
Uomini pieni di pregiudizii.
Poveri spiriti che non sapevano
Le innumerabili virtù de’ farmaci,
Che a noi producono le viti Beriche,
Onde curavano gl’infermi stomachi,
Le febri e i reumi, con succhi e polveri,