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IL ROCCOLO

Che di barca servir puote a Caronte;
A far con quel Triuve asciutto e vecchio
Prova del mio valor già m’apparecchio.
Io non ho sete di sangue d’Uomini:
Ma di quest’uve nostre melliflue
Il puro sangue solo desidero:
Onde versarne vo’ nelle viscere
In tanta copia, che i miei precordii,
Come in un mare tutti vi nuotino,
Dunque si replichi,
Si quadruplici,
Si sestuplici
Con quest’amabile
Alma nera bevanda.
     Questa neralmamabile bevanda
È di quella, che il mio Capra gentile1
Dal suo Monterotondo a piè di Berga
Spreme da varie viti; egli con questa
L’arte di Febo apprese, e de’ leggiadri
Suoi carmi allor, ch’egli vuol far le valli,
E i colli risuonar, che la superba
Mole2 augusta coronano tra il verde

  1. Il Signor Marchese Mario Capra Poeta delicatissimo, che fu Principe dell’Accademia Olimpica.
  2. La celebre Villa di esso Sign. Marchese Capra detta la Rotonda, un miglio fuor di Città. Opera forse la più stupenda, e magnifica del nostro celeberrimo Architetto Andrea Palladio; e che si può dir con ragione un portento dell’arte, cui per ammirare