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Pagina:Il Santo.djvu/142

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130 capitolo quarto


«Bon, ça!» brontolò Noemi. «C’est elle qui me l’a dit et je ne dois pas le savoir!»

Silenzio.

La voce flebile:

«Noemi.»

Nessuna risposta.

«Noemi, ascolta.»

Niente. Jeanne si mette a piangere e Noemi cede.

«Ma, santo cielo, cosa vuoi?»

«Piero non può sapere che mio marito è morto.»

«Bene. E allora?»

«Allora non può sapere che sono libera.»

«E dunque?»

«Stupida! Mi fai venire una rabbia!»

Silenzio. Jeanne sa bene quale specie di rabbia è la sua. L’amica pensa troppo come lei stessa che vorrebbe tanto essere contraddetta nel suo presentimento doloroso, avere una parola di speranza.

Rise un riso lieve, forzato:

«Noemi, fai l’offesa, adesso, apposta, per non parlare.»

Silenzio.

Jeanne riprende, mansueta:

«Senti. Non credi che avrà delle tentazioni?»

Silenzio.

Jeanne non si cura, stavolta, che Noemi non risponda. Esclama: