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140 capitolo quarto

la carrozza aspettava, le domandò se avesse detto niente, proprio niente, a suo cognato. Avutane una risposta rassicurante, mormorò:

«Mi pareva.»

Fatti pochi passi, le strinse forte il braccio, esclamò lieta come per una scoperta improvvisa:

«Però sono ancora bella!»

Noemi non le dava retta. Noemi si domandava: il nome Dessalle avrà detto qualchecosa a quel frate? Lo avrà egli udito da Maironi? Se Maironi gli ha raccontato di questo amore, non potrebbe avere taciuto il nome della signora? In fondo ell’aveva un’acuta curiosità di conoscere l’uomo che aveva ispirato a Jeanne un sentimento così forte ed era scomparso dal mondo in un modo così strano. Ma lo avrebbe voluto vedere da sola. Era uno sgomento di pensare che i due s’incontrassero senza qualche preparazione. Almeno poter prima parlare a questo frate, a questo don Clemente, accertarsi che sa, informarlo se non sa, apprendere da lui qualchecosa di quell’altro, il suo stato d’animo, le sue intenzioni! Basta, pensò salendo in carrozza, faccia la Provvidenza! E assista questa povera creatura!


Nel metter piede a terra dove comincia la mulattiera, Jeanne propose timidamente, come chi