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il santo 223

egli pure. Allora coloro che gli stavano intorno si rialzarono, e giungendo ad essi il fremito commosso e le voci: «La miracolata! La miracolata!» fecero rialzare lui che pareva non avere udito. «La miracolata!» gli diceva ciascuno, «la miracolata!» cercando sul suo viso la compiacenza del miracolo con occhi che gridavano: «viene per voi, l’avete guarita voi!» come s’egli poco prima non avesse detto nulla.

La giovinetta scendeva, smorta e giallognola come la petrosa via battuta dal sole, triste nel visetto gentile inclinato al braccio della sorella. E la sorella pure era triste. La turba si divise davanti a loro e Benedetto si fece da parte, riparò dietro don Clemente con un involontario moto che parve deliberato. Tutti trepidavano e sorridevano come nell’attesa di un altro miracolo. Le due donne non s’ingannarono, passarono davanti a don Clemente senza neppur guardarlo, si volsero a Benedetto e la maggiore gli disse, sicura:

«Uomo santo di Dio, tu hai guarito questa, guarisci l’altro!»

Benedetto rispose quasi sotto voce, tutto fremente:

«Io non sono un uomo santo, io non ho guarito questa, per quest’altro che dite io potrò solamente pregare.»

Udito che l’altro era loro fratello, che stava