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276 capitolo sesto

pensava Giovanni. L’ha trovato tanto facile che non me ne parla più. Di Maironi non lo crederei. Mi pare che per lui il Cristianesimo sia sopra tutto azione e vita secondo lo spirito di Cristo, del Cristo risorto che vive sempre in mezzo a noi, del quale noi abbiamo, com’egli dice, l’esperienza. Mi pare che la sua propaganda religiosa non abbia per oggetto il Credo di una Chiesa cristiana piuttosto che di un’altra, benchè senza dubbio la santità del suo vivere sia rigorosamente cattolica. Quando l’ho inteso parlare di dogmi con Giovanni non era mai per discutere le differenze fra Chiesa e Chiesa, era piuttosto per aprire certe formole della Fede e mostrare la luce grande che n’esciva aprendole in un certo modo. In questo Giovanni è maestro ma quando parla Giovanni si sente sopra tutto che nella sua mente vi ha un sapere immenso, e quando parla Maironi si sente sopra tutto che nel suo cuore vi ha il Cristo vivo, il Cristo risorto, e ci si accende. Per essere interamente, scrupolosamente sincera, ti dirò che se non credo ch’egli desideri di convertirmi, però non posso esserne certissima. Eravamo un giorno nell’uliveto. Egli e Giovanni discorrevano di un libro tedesco sull’essenza del Cristianesimo che pare aver fatto rumore ed è stato scritto da un teologo protestante. Maironi osservava come questo protestante, quando parla del Cattolicismo, ne parli colla