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nel turbine di dio 473



In un salottino della villa, Giovanni Selva, guardato l’orologio, disse a sua moglie:

«Andate.»

L’intelligenza era che con Jeanne andassero da Benedetto Maria e Noemi. Questa stese le mani a suo cognato.

«Sai» diss’ella, tutta tremante «vado a dargli una notizia che riguarda l’anima mia. Non ti offendere se la do a lui prima che a te.»

Jeanne intuì la notizia che Noemi avrebbe portato al morente: la sua prossima conversione al Cattolicismo. Tutta la forza ch’ell’aveva raccolto in sè per il momento supremo l’abbandonò. Abbracciò Noemi e scoppiò in lagrime. I Selva le fecero animo, ingannandosi circa quel pianto. Ella pregò, fra i singhiozzi, che andassero, che andassero; a lei era impossibile di venire. Noemi sola intese. Jeanne non voleva venire perchè aveva indovinato e non poteva fare quanto avrebbe fatto lei. La supplicò, la scongiurò, le mormorò tenendola abbracciata: «perchè non cedi, in questo momento?»

Jeanne rispose solamente, singhiozzando:

«Oh tu mi capisci!» E perchè Noemi protestava di non voler più andare, la supplicò alla sua volta di andare, di andare subito, di non tar-