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Pagina:Il Santuario della Madonna del Sasso Firenze 1884 Images.djvu/7

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ghiere delle sue figliole e inoltre a comandar loro di adoprarsi perchè in quel luogo medesimo fosse edificata una chiesa in suo onore: andassero anzi a chiamare il babbo, chè voleva ripeter lo stesso anche a lui. A cui rispondendo le due inginocchiate che il babbo era in letto con una gravissima malattia, replicò la Vergine che lo chiamassero pure, perchè era bell’e guarito. Venne infatti il Ricovera, senza sentirsi più male di sorta, e Maria, dato anche a lui il comando della chiesa da fabbricarsi, disparve.

Corsa la lieta nuova per tutti i paesi vicini e salendo subito in gran numero al benedetto sasso gente da ogni parte, la domenica fra l’ottava dell’Assunzione volle Maria confermare la verità della prima sua comparsa col farsi di nuovo vedere su quel sasso, esortando gli accorsi a metter mano quanto prima ai lavori della chiesa, nella quale chiunque in seguito l’avesse invocata, la troverebbe pronta a far grazie. Raccolte infatti in pochissimo tempo copiose offerte dai visitatori che di giorno in giorno più numerosi si recavan lassù da tutto il Mugello, da Firenze e da Fiesole, si diè principio alla fabbrica in quello stesso anno. E qui accadde un nuovo prodigio. Perchè, cominciati i lavori, per maggior comodità del terreno, a un dugento passi dal luogo ove la Vergine era apparsa, quanto il giorno facevano, tanto si trovava la notte, senza saper come, distrutto: e si racconta che mostratasi infine per la terza volta Maria, ai lavoranti meravigliati e sgomenti replicasse il comando di murar proprio intorno al sasso, senza badare che il luogo fosse dirupato e scosceso. Intorno al sasso dunque si cominciò a scavare e intorno al sasso si gettarono le fondamenta del Santuario, che sorse in breve magnifico a guardare le sottoposte vallate. L’immagine, avanti a cui le pastorelle recitavano le loro preghiere, dipinta, si crede, da Giotto o almeno da uno della sua scuola, fu collocata nella tribuna dell’altar maggiore, e un frammento del sasso sotto la mensa del medesimo altare.