Pagina:Il Sofista e l'Uomo politico.djvu/120

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Il Sofista. 109

modo di poter far cosa grata anche a tutti quanti, come ha detto Socrate?1

For. Caro Teeteto, e’ rischia veramente che a questo non si possa più contraddire; e il discorso, dopo ciò, mi par chiaro, si ha da tenere con te. Se poi, perchè sarà lungo, ti stancherai e ti peserà, non dare a me la colpa di questo, ma a questi tuoi amici.

[B]Teet. Ma io credo, ora come ora, che non mi stancherò: chè se poi mi succedesse qualcosa di simile, prenderemo in ajuto anche questo Socrate qui, omonimo di Socrate nostro e mio coetaneo e compagno di ginnastica, il quale è uso molto spesso2 a collaborare con me.


III.


For. Dici bene, e a questo ci penserai da te procedendo il discorso. Insieme con me intanto, io direi, dovresti innanzi tutto metterti ora a questa ricerca a cominciar dal sofista, indagando



    presunzione, mentre rende ozioso l’insistere che fa il Forestiero, sul doversi assolutamente tenere il discorso con lui.

  1. Non c’è bisogno del mormorio di approvazione degli astanti che il Campbell suppone e il Jowett inserisce nella versione: basta la cortese disposizione dell’ospite perchè anche Teeteto deva assentire.
  2. τὰ πολλὰ οὐκ ἄηθες. Dando ad οὐκ ἄηθες il significato di εἰθισμένον non ridonda più il τὰ πολλὰ.
Fraccaroli, Il Sofista. 10