Pagina:Il Sofista e l'Uomo politico.djvu/147

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136 Il sofista.

For. Arcibenissimo. Ed ora, per continuare, attendi qui e provati a dividere in due questa [D] cosa che s’è detto.

Teet. Secondo che tu mi guiderai mi proverò teco a dividere.


XV.


For. La malvagità nell’anima nostra non la diciamo noi una cosa diversa dalla virtù?

Teet. Come no?

For. E la purificazione non pertanto era il tener l’una cosa e gettar via tutto ciò che vi può essere che non vai niente.

[E] Teet. Era infatti.

For. Anche per l’anima dunque, in quanto si trovi un modo di togliere via il male, chiamando questo purificazione, parleremo a tono.

Teet. E molto, per vero.

For. E due specie di malvagità bisogna ammettere per l’anima.

Teet. Quali?

[228] For. L’una si produce in lei come un morbo nel corpo, l’altra come una bruttura.

Teet. Non ho capito.

For. Malattia e discordia non le ritieni forse la stessa cosa?

Teet. Neanche a questo so che cosa io debba rispondere.