Pagina:Il Sofista e l'Uomo politico.djvu/152

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Il sofista. 141

Teet. Certamente.

For. E quale si ha da porre a quella parte [D]della didascalica che ce ne libera?

Teet. Io credo, o forestiero, che quell’altra sieno le arti meccaniche, e questa invece ciò che, almeno da noi, si chiama educazione.

For. E si può dire, o Teeteto, anche da tutti i Greci. Ma anche quest’altra cosa c’è ora da esaminare per noi, se sia essa di già un tutto indivisibile, o se ammetta una qualche distinzione degna d’un nome suo proprio.

Teet. Bisogna dunque esaminarlo.


XVII.


For. A me pare infatti che anche questa si [E]possa in qualche modo ancora fendere.

Teet. Dove?

For. Della didascalica che insegna coi ragionamenti l’una via pare essere come più aspra, e l’altra parte di essa più liscia.

Teet. E come chiameremo l’una e l’altra?

For L’una è come un costume patrio di veneranda antichità, del quale si servivano sopra tutto verso i figli, e se ne servono molti anche adesso, quando li vedano peccare in qualche cosa, parte rimproverando, parte esortando più [230]temperatamente. Tutto questo complesso pertanto si potrebbe giustissimamente dire ammonizione.

Teet. Precisamente.