Pagina:Il Sofista e l'Uomo politico.djvu/292

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L’uomo politico. 281 I gocR. c.jov. SI, questo sì. p0R. E a questo poi non ci pensiamo, che- figura anche più ridicola fa il re che corre e coire insieme con la greggia, e va a paro nella corsa con chi alla sua volta è meglio d'ngni D altro addestrato per la vita più frugale (1)? f Sock. giov-. Certissimamente. Fok. Perocché ora, o Socrate, è più evidente quello clic è stato detto allora nella ricerca sul sofista (2)- del porco si dovessero sostituire gli uccelli) può indurre il superlativo (Parata) invece del comparativo, parendosi con esso indicare che la competizione è tra più e non tra due: oltre di che questo senso risponde meglio a ciò che precede : — è strano, dice, che troviamo il porro e l’uomo a farsi concorrenza: — è naturale, risponde, poiché essi sono giunti gli ultimi! — L’altra interpretazione, ammessa dai Campbell e dal Jowett, avrebbe per sè il fatto che effettivamente si è appena parlato di una concorrenza delle due specie. A ciò si può rispondere che non risulta punto, di questa gara, posto che gara sia, chi sia il vincitore: il Jowett infatti, che l.i pone tra l’uomo e gli uccelli, naturalmente intende che l’uomo perda; il Campbell, che la pone tra l’uomo e il porco, intende che l’uomo vinca. Ma del vincere 0 del perdere qual’è l’effetto? Nessuno. Fuori di traslato cosa vuol dire qui vincere o perdere? Niente. Se badiamo bene alle parole, non si tratta affatto di gara ma di compagnia: l’uomo e il porco vanno insieme, il re e il porcajo vanno insieme, e il ridicolo è nell’andare appajati, senza bisogno affatto clic uno corra avanti dell'altro. li) Il Campbell ricorda a proposito Ulisse ed Eumeo, r *1 paragone del re col porcajo, di cui Theart. p. 174 D. (a) Cfr. Sopii, p. 227 A-B e la nota. 202 L'uomo politico.