Pagina:Il Sofista e l'Uomo politico.djvu/310

Da Wikisource.

L’uomo politico. 299 vantaggiati. Ma se invece riempiti a sazietà di cibo e di bevanda discorrev4no tra loro e con |c bestie contandosi favole, quali anche ora se ne contano di loro, anche questo, se ho da dire D la mia opinione, 6 facile molto a giudicarsi? Ad 0gni modo questo intanto lasciamolo stare, fino a che si pòssa trovar qualcuno che sia suffrcente a informarci se o no quei d’allora avevano il cuore alle scienze ed all'utilità del discorso; e quello invece in servizio di che scovammo il mito, questo si dica, acciocché possiamo mandar poi avanti quel che segue. Infatti posciachè il tempo per tutte queste cose ebbe compimento e la mutazione doveva avvenire, come già anche la schiatta terrigena era tutta consumata, avendo ciascun’anima pa- E gato il suo debito di tutte le incarnazioni, caduta come seme in terra tante volte quante a ciascuna era stato ordinato, — allora dunque il governatore dell'universo lasciando andare, per dir cosi, il manubrio del timone, si ritirò nella sua specola (1); e il mondo di nuovo lo ritorsero indietro il fato e insieme la sua tendenza * naturale. Cosi pure tutti gli Dei che nei luoghi singoli partecipavano del comando col Nume massimo, appena conobbero l’accaduto, sciolsero alla loro volta le parti del mondo dalla cura che (1) Invece in Timeo, p. 42 E, dopo creato il inondo, Iddio “ rimaneva, conforme alla natura sua, nel suo proprio stato