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Pagina:Il Sofista e l'Uomo politico.djvu/415

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404 L'uomo politico. fidare sempre in comune a costoro le magistrature dello Stato. Socr. giov. In che modo? For. Dove ci sia bisogno di un solo reggitore, scegliendo a capo colui che possieda l’una e l’altra cosa, e dove di molti, mescolando insieme parte degli uni e degli altri. Perocché la natura dei reggitori prudenti è bensì cauta molto e giusta e salutare, ma ha anche bisogno di acritudine e di una certa arditezza acuta e operosa. Socr. giov. Veramente ini pare che anche questo sia così. For. Viceversa le ihdoli coraggiose quanto a giustizia e prudenza sono da meno delle altre, ma quando s’ha da agire, questo vale assai di più. Che poi tutfc> nella città riesca a bene, sia le cose private sia le pubbliche, senza tutt’e due insieme è impossibile. , Socr. giov. E come no? For. Questo infatti noi affermiamo essere la conclusione della tela dell’opera politica, la contessitura regolarmente tessuta dell'indole degli uomini valorosi e dei prudenti (1), quando l’arte (1) Tovto 61/ t(Ao; brpàtjfiato; eè&vnAoxltp gvftnAuuiv yCyveaòai (pafitv noAitixfjs n(idieiog, ti tùiv àv6petoiv xal ototj’QtSvotv dr&Qióxtor i]&oc, ónitav dfiovotp jtal tptAip xoivòv ^vvayayovaa aitùv tòv {itov tj flaaiAixf/ t^yvi/, ndvtiov ueyaAoitgeniatatov bcpaoftdttov xal (Ipimov àno- tcAéaaoa, y elvai xoivóv avvi’/// tovty 11J1 xA.iy- ftati x. r. A. A leggere gvfiAA.axév, per Io meno fino a jiQd§ems il senso è chiaro, mentre col gvfinAéxetv del