Pagina:Il Sofista e l'Uomo politico.djvu/46

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Analisi. 35

è da questa parte (p. 264 E). Di qui in poi continuando a bipartire si dà una strada breve ed una lunga; finchè siamo ancora freschi, preferiamo intanto questa (p. 265 B). Gli animali gregali parte sono cornuti parte senza corna; il re pasce una greggia senza corna: i senza corna possono dividersi in unghia unita e unghia fessa, o anche in promiscui e non promiscui, secondo che generano l’un dall’altro, come i cavalli e gli asini, o non generano. Il politico governa i non promiscui (p. 265 E). Così continuando a dividere, tra i non promiscui non troviamo più che l’uomo ed il porco, la cui differenza specifica è l’aver l’uno due piedi e l’altro quattro: fa da ridere questo avvicinamento, ma nella scienza non c’è niente di ridicolo (p. 266 E). A sceglier poi la via più breve si poteva far così: divider subito gli animali in bipedi e quadrupedi, e i bipedi alla lor volta in nudi e pennuti, e si sarebbe giunti allo stesso risultato (p. 267 A).

Dopo una breve ricapitolazione il Forestiero mette innanzi il dubbio che l’uomo politico non sia stato con ciò ancora bene definito (p. 267 D).

C’è una differenza tra il re ed i pastori. Il re, noi diciamo, provvede alla sua greggia. Adagio, direbbero i mercanti, gli agricoltori, i medici, i prestinai, siamo noi anzi che la manteniamo; mentre non potrebbero opporre questo al pastore, il quale è tutto per la sua greggia, nutritore, medico, paraninfo ecc. ecc. Bisognerà dunque per trovar la definizione del re eliminare tutti quelli che gli fan concorrenza (p. 268 D).

Per riuscire più facilmente nell’intento si intercala qui un mito. C’era infatti un’antica leggenda, che il sole e gli altri astri un tempo sorgessero di là dove ora tramontano e che siano poi stati rivoltati da Zeus nella direzione attuale per render testimonianza ad Atreo del suo diritto. Così pure si parla del governo antico di Crono e degli uomini nati dalla terra. Ebbene tutte queste non sono che reminiscenze frammentarie e sformate di fatti realmente avvenuti (p. 269 C).

Il mondo è corpo e fu creato: come corpo e come