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portavano un totale di 23.886 emigranti, che avrebbero varcato l’Oceano. Questa cifra parve a molti superiore al vero, finchè i risultati del censimento non dimostrarono che la popolazione del Trentino durante il decennio 1880-90 era diminuita da 351.689 a 349.203. perdendo cosi tutto l’incremento naturale, che si verifica di solito per l’eccedenza delle nascite sulle morti. Durante il-decennio 1880-1890 tale eccedenza nella provincia intera (Trentino e Tirolo) fu di 29.300. Anche senza tener conto dell’aumento maggiore della popolazione nel Trentino in confronto del Tirolo — determinato dalle differenti consuetudini famigliari delle due parti della provincia — il Trentino avrebbe dovuto contare nel 1890 un aumento di 3.62 % degli abitanti esistenti alla fine del 1880. Si ebbe invece una diminuzione di 0.70 %,; il che costituisce una differenza di oltre quattro per cento, rappresentante il contingente della emigrazione, talché si può calcolare quale minimo della stessa, in questo decennio la cifra di 14.000 abitanti.

Tolte le città di Trento, di Rovereto e il distretto di Riva, che presentano un’eccedenza di immigrazioni sulle emigrazioni, gli altri sette distretti o danno degli aumenti quasi impercettibili o presentano il desolante spettacolo di una grandissima eccedenza dell’emigrazione; non pochi comuni videro in questo decennio la loro popolazione ridotta del 10 e anche del 12 % mentre nel vicino Tirolo si ebbe un aumento complessivo della popolazione di 9673 abitanti pari al 2 1/10 per cento.

Accanto all’emigrazione permanente, continua la temporanea diretta ancora nella Germania, nella Francia, nella Russia, nel Tirolo, nel Veneto e nella Lombardia. Ci mancano dati per valutarne esattamente l’importanza: sappiamo unicamente che dalla sola stazione di Trento partono annualmente circa 25.000 operai; che circa altri 20.000 partono dalle altre stazioni trentine e che il Vorarlberg occupa nei suoi cotonifici operaie per la massima parte trentine.

Dalla citata statistica di Lorenzo Guetti risulta che 7/10 degli emigranti nel periodo 1870-87 appartenevano al sesso maschile; gli altri 3/10 al femminile; il 77 % degli emigranti si volse all’America del Sud, il 23 % all’America del Nord; l’emigra-