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branche verso scirocco, mezzogiorno e libeccio. Sulla prima di queste diramazioni, che si spinge fin sopra alla Brenta fra Strigno e Scurelle, s’elevano il Cimon Rava (2438 m.), la C. Ravetta (2271 m.) e il Fierollo (2142 m.); sulla seconda, che è diretta continuazione della massa centrale, si innalzano la Banca (2736 m.) ai cui piedi giace il laghetto di Cima d’Asta (2442 m.) e il Pasetto (2592); la catena a SE. più svelta, raggiunge i 2400 m. col Col della Croce, i cui contrafforti sono la Tolva (2344 m.) e la C. Orena (2251 m.).

A SE. del nodo di Cima d’Asta e a questo congiunto mediante il P. del Brocon (1614 m.) si protende la catena dell’Agaro Coppolo (ricca di interessanti caverne fra le quali la più importante è quella di S. Donà) solo in parte spettante al Trentino colle cime Agaro (2068 m.) Coppolo (2061 m.) e Picosta (1428 m.).

A SW. dell’Agaro-Coppolo si trova la catena di Cima Laste, che costituisce il fianco sinistro della strada della Valsugana da Ospedaletto a Grigno. La cima omonima, che lo domina, è alta 1679 m.

Nella parte orientale dell’intero plesso di Cima d’Asta, tra il Cismone e il Vanoi, si insinua la giogaia d’Arzon colle cime d’Arzon (2438 m.) colla C. di Vaisorda (2289 m.) e collo Scanajol (2464 m.).

A NW. di questo, una lunga cresta — detta di cima Cece — di porfido quarzifero si protende fino al Rio Travignolo e all’Avisio. Ad esso sovrastano il Colbricon (2804 m.), la cima di Vaibona (2574 m.), la C. di Cece (2755 m.), il Coltorondo (2531 m.), la Fossernica (2114 m.) e il Caoriol (2495 m.) La sforzella di Sadole (2066 m.) riannoda questa giogaia alla catena porfirica del Lagorai, mentre essa è alla sua volta unita verso mezzogiorno col gruppetto centrale di C. d’Asta dal Passo di Cinque Croci (2023 m.).

Sull’asse di questa catena, che va in direzione da NE. a SW., sono allineate alcune vette importanti: la C. di Cupola (2578 m.), la C. Lagorai (2617 m.), la Cima delle Buse d’oro (2551 m.), la C. dello Stellone (2598 m.), la C. Montalon (2578 m.), la Vaipiana (2364 m.) e, a occidente di queste, la C. Cermis (2230 m.) e la C. Inferno (2346 m.).