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sua forte coesione, si tagliò in ripide pareti e l’acqua, sempre scendendo, continuò a scavare fino alla base del piano, in modo che questi canali si facevano sempre più profondi, mentre l’incipiente colonna si trovava difesa al di sopra da una pietra o da un cuscino di zolle. Questa specie di pettine andò poi segandosi un po’ alla volta in altrettante colonne separate e indipendenti l’una dall’altra»1. Anche nel Tirolo si trovano simili colonne di terra, però inferiori per numero ed altezza2 A SW. del Doss di Segonzano si estendono i gruppi del M. Serra (colla cima Cerramonte 1517 m.) e di Costalta colla cima omonima (1957 m.). Le loro pendici formano la valle, che rinserra i laghi delle Piazze e della Seraia.

Finalmente l’ultimo gruppo detto di M. Calisio sorge sulla sinistra dell’Adige a greco di Trento. Sul suo declivio orientale si trovavano le miniere fiorenti specialmente sotto il principe vescovo Federico Yanga (1207-1218), le cui gallerie si vedono in parte ancor oggi. Anticamente era chiamato Argentario e forse diede origine al motto di Trento: Montes argentum mihi dant nomenque Tridentum.

Tra le valli più importanti del gruppo di Cima d’Asta sono la Val di Cembra, povera di strade e la Val di Fienime, che lo divide dal gruppo successivo delle Alpi di Avisio; questa costituita dalla parte media, quella dall’inferiore del fiume Avisio; la Valle di Fiemme è ricchissima di minerali e giustamente fu detta dal Schaubach il tempio della mineralogia.

Al plesso di C. d’Asta appartiene anche la valle superiore della Fersina, una valle aspra e selvaggia, detta V. dei Mocheni, abitata nel fianco sinistro da una popolazione di origine tedesca, dovuta probabilmente ad immigrazione di minatori. Un’altra valle, che segna il confine del gruppo, è la Valsugana (corso superiore della Brenta), che nei secoli scorsi offriva la più diretta comunicazione fra la Germania e l’Adriatico.

Essa è ora percorsa da una ferrovia di recente costruzione, che non si spinge però più in là del confine politico



  1. Ratzel citato dal Brentari. Guida del Trentino. P. II. Bassano, 1895.
  2. Cfr. Umlauft. Die Alpen. C. XII, p. 393 e seg.