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IL BUON CUORE 263


Seguì un lungo sonno, prima del quale il Re invitò il dottor Riberi a far un giro in giardino. Ma questo rispose che avrebbe chiuse le imposte, non avrebbe fatto rumore, ma che preferiva rimanere. E il Re: «faccia come le piace». A un tratto però il dottore, avvertito uno scroscio di denti, aperse le finestre e vide che S. M. era stata colpita da un terzo insulto apopletico. Il Re gli disse: «il capo mi si fa pesante, io muoio. Le voglio tanto bene, caro Riberi, ma muoio». E furono le estreme parole di Carlo Alberto. Attorniato dai fatuigliari, egli esalò la grande anima «nell’età di anni cinquanta, mesi nove, giorni ventisette, colla calma e la rassegnazione di un eroe, colle sante speranze di un cristiano in mezzo alle lagrime ed alla costernazione delle astanti persone».

Così il Processo Verbale 29 luglio 1849 constatante la malattia e la morte di S. M. il Re Carlo Alberto.

Il «Magnanimo».


L’annunzio della morte di Carlo Alberto non giunse che il giorno 8 agosto a Torino, quando era ancora fresca l’eco delle parole pronunciate il giorno prima in Senato dal conte Cibrario per riferire i successi della missione ad Oporto e degli Evviva unanimi al grande Esule. La notizia gettò il Piemonte e l’Italia tutta in un profondo dolore. E il Senato, vero interprete dell’anima nazionale, sulla proposta del presidente Giuseppe Manno, decretava all’unanimità che a Carlo Alberto si desse il soprannome di Magnanimo' e che la risposta da lui fatta all’indirizzo del Senato s’incidesse in lettere d’oro sotto all’effigie di lui nell’aula del Parlamento.

Quella risposta, infatti, terminava con un consiglio, che doveva fruttar più tardi: «La divina provvidenza non ha permesso che per ora si compisse la rigenerazione italiana. Confido che non sarà che differita, e che non riusciranno inutili tanti esempi virtuosi, tante prove di generosità e di valore date dalla Nazione; e che una avversità passeggiera ammonirà solamente i popoli italiani ad essere un’altra volta più uniti ond’essere invincibili».

Attilio Fontana.

MONUMENTO IN MONZA.

AL

Padre LUIGI MARIA VILLORESI


Un elenco già pubblicato, dava la cifra complessiva delle offerte in L. 10384.60. Ora aggiungiamo un altro elenco, riservandoci di pubblicare a compimento parecchie altre oblazioni.

Cav. ing. Luigi Silva |||
 L. 5 ―
Luisa Silva Candiani |||
   » 5 ―
Caterina Candiani Biffi |||
   » 5 ―
Rag. Carlo Ronchetti |||
   » 5 ―
Cav. avv. Carlo Trabattoni |||
   » 5 ―
Cav. prof. Giuseppe Morando, Preside — Voghera |||
   » 15 ―
N. N. in memoria del venerato Proposto Catena |||
   » 15 ―
Comm, Edoardo Amman |||
   » 40 ―
Cav. Giuseppe Sessa |||
   » 25 ―
» Rodolfo Sessa |||
   » 25 ―
»uff. Ercole Gnecchi |||
   » 50 ―
»prof. Francesco Grassi |||
   » 10 ―
Prof. don Pietro Rusconi, seconda offerta |||
 L. 25 ―
Cav. Francesco Sessa |||
   » 15 ―
Dott. Enrico Bozzi, seconda offerta |||
   » 10 ―
Cav. prof. don Cesare Cazzaniga, seconda offerta |||
   » 50 ―
Signora Adele Buffi N ed. Leizel |||
   » 30 ―
Cav. rag. Alessandro Pennati |||
   » 50 ―
Rag. Alessandro Cantù |||
   » 5 ―
Cav. don Carlo San Martino |||
   » 50 ―
Conte Lodovico Melzi |||
   » 20 ―
Conte Antonio Di Prampero |||
   » 10 ―
Avv. Camillo Barassi |||
   » 10 ―
Ing. Luigi Moretti |||
   » 20 ―
Cav. Angelo Riva |||
   » 10 ―
Dott. Domenico Riva |||
   » 10 ―
Sigg. Antonio e Carlo Annoni |||
   » 10 ―
Sig. Calcaterra Enrico |||
   » 5 ―
Prev. don Adolfo Pagani |||
   » 25 ―
Prev. Barnabita don Giov. Mattavelli, seconda offerta |||
   » 100 ―

Oratorio B. V. Addolorata Carrobiolo

Prev. don Rodolfo Dossi |||
   » 20 ―
Baldassare e Noemi Strazza |||
   » 10 ―
Piera Baroni ved. Quirico |||
   » 10 ―
Dott. Luigi Predari, seconda offerta |||
   » 25 ―
Sac. Francesco Spinelli |||
   » 10 ―
Monsig. Attilio Bianchi, seconda offerta |||
   » 20 ―
Cav. dott. Giovanni Mazzotti |||
   » 10 ―
Prev. don Carlo Rigogliosi |||
   » 5 ―
Prov. don Romildo Mezzera |||
   » 50 ―
Don Gaetano Marinoni |||
   » 10 ―
Prev. don Tommaso Castiglioni, seconda offerta |||
   » 10 ―
Prev. don Carlo Colnaghi, terza offerta |||
   » 50 ―
Prev. don Cesare Rolando |||
   » 10 ―
Prof. don Giuseppe Rocca, seconda offerta |||
   » 25 ―
Signora Giulia Silva |||
   » 10 ―
Cav. Alessandro Gallone |||
   » 30 ―
Ing. Angelo Fioretti |||
   » 10 ―

A Cremella, nell’età di anni 86, dopo 26 di vedovanza del sempre rimpianto consorte, che fu distintissimo funzionario governativo, è spirata la signora

Adele Qalliani vedova Paladini


lasciando cara memoria di virtù elette.

Dopo aver condiviso col marito il peso di gravi cure d’ardui uffici in città importanti, la signora Adele si rinchiuse modestamente nella cerchia famigliare e visse di dolci ricordi d’un connubio esemplare, connubio di due menti e di due cuori fatti per intendersi e per amarsi. Chi l’avvicinava e l’udiva discorrere, comprendeva subito in Lei, attraverso ad una modestia che la innalzava, una mentalità superiore e un non comune buon senso: conoscerla voleva dire stimarla ed amarla; e infatti Ella era riguardata con devoto affetto da tutti coloro che avevano avuto la ventura di avvicinarla.

Noi ricordiamo la distinta Signora nelle sue più belle manifestazioni e rievochiamo la sua gentile e veneranda figura come una delle migliori copie del secolo trascorso, copie che difficilmente si possono sostituire, specie per la nota caratteristica della semplicità.

Le nostre condoglianze ai superstiti, specialmente alla figlia, signora Emma, e al figlio, l’esimio prof. cav. Ettore Paladini.

C.





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