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34 IL BUON CUORE


corso al Segretariato generale per domandare notizie; ed appresi con gioia che i danni si stimano di poco superiori alle 4 mila lire, cifra assai grave per le finanze dell’opera, che vive della carità pubblica, ma che si spera in parte coperta dalle assicurazioni.

Una relazione subito inviata dal rev. don Tarino faceva rilevare l’universale soddisfazione che non si fossero verificati danni alle persone ed elogiare il valore degli operai e la generosità degli ingegneri e dei pompieri, facendo il nome dell’ing. capo Rothpletz e di altri suoi colleghi, che hanno in questa occasione aggiunto nuove benemerenze a quelle che loro riconosce la colonia italiana di Kandersteg.

Ebbi ivi occasione di vedere un rapporto sull’attività del segretariato e della missione di Kandersteg da pochi giorni pervenuta al segretariato generale, ed ottenni per favore di riassumerlo pei lettori dell’Unione. È diviso in due parti, di cui l’una riguarda l’attività religiosa del missionario, l’altra, quella civile e sociale del segretariato e delle istituzioni da esso dipendenti.

Il segretariato operaio di Kandersteg ha continuato, anche nel 1910, mirabilmente, la sua missione sociale e morale a favore dei nostri connazionali emigrati.

Le difficoltà opposte dall’ambiente, sebbene in parte siano attenuate, pure continuarono e continuano.... All’estero vi sarà sempre chi, per malvagio istinto, disonora la propria patria, chiamando crudeli gli stessi suoi benefattori.

Segretariato: — L’affluenza degli operai, a Kandersteg, nell’anno testè decorso, è stata sempre stragrande Il traforo del Loetschberg, incominciato quattro anni fa per rendere più rapide le comunicazioni tra l’Europa centrale e l’Italia (il percorso Genova-Basilea verrà infatti, a lavoro finito, abbreviato di circa 4 ore), ha richiamato sempre nelle valli dell’Oberland bernese, numerosissimi gli operai italiani. Intorno ai pochi alberghi ed alle caratteristiche case di campagna che costituivano, pochi anni fa, il paese di Kandersteg, è sorto ora un villaggio completamente italiano, con tutte le curiosità e caratteristiche proprie di un improvvisato centro operaio. Tutte le regioni d’Italia, a Kandersteg, sono rappresentate largamente; e, di baracca in baracca, sulle strade gremite di bambini, nei cantieri, nell’atelier e dentro la galleria s’incrociano i dialetti più vari e più diversi. Vecchi minatori che hanno lavorato al Gottardo ed al Sempione e portano quassù la loro fierezza piemontese e lombarda si trovano uniti a giovani meridionali venuti dai monti dell’Abruzzo o dalle solfare siciliane.

Ma se il centro di gravità di queste centinaia e centinaia di nostri connazionali è rappresentato dalla galleria, il loro centro di unità morale, l’istituzione che traduce in forme tangibili e in attività benefica gli affetti più sacri di ogni italiano — dai sentimenti famigliari all’amore per la Patria lontana -- è la missione italiana, il Segretariato dell’opera di assistenza per gli emigranti.

Intorno al nostro missionario, al nostro segretariato si raccolsero nel 1910 numerosissimi gli operai, i padri di famiglia.

Ed il Segretariato in mille modi, venne in loro aiuto: dall’invio del denaro, alla diffusione della cultura. Difatti le vere pratiche (di stato civile, informazioni di lavoro, procure, ricerche, reclami, rimpatrii, collocamento di operai ecc.), si possono ridurre in media a circa 200 mensili, senza calcolare le persone che, in circostanze particolari, quotidianamente, vennero a domandare consigli, informazioni, aiuti, soccorsi, ecc. Moltissime poi furono le lettere, a cui si dovette dare evasione pervenuteci dall’Italia, dalla Svizzera ed altrove.

Insomma questo Segretariato non ha mai tralasciato nulla per tener alto il prestigio proprio e quello dei connazionali. E dopo molto lavoro, ha potuto acquistarsi il rispetto e la simpatia degli onesti, della maggioranza. Si lavorò assai, assai; ma alfin si vinse.

Colle autorità locali si procedette sempre nel migliore accordo possibile. S. Eccellenza il R. Ministro d’Italia in Berna in una sua visita fatta ai lavori, al Segretariato, all’ospedale ed alle scuole — il 16 ottobre 1910 — si congratulò altamente col missionario per il lavoro preziosissimo compiuto, incoraggiandola a proseguire così bene, in nome della Patria e del Re.

Scuole — Oltre il lavoro di segretariato, è degno di nota particolare il funzionamento delle scuole. All’ombra della casa, anch’essa improvvisata, fatta costruire dall’Opera, numerosissimi si raccolgono i fanciulli, per imparare i primi rudimenti del sapere, sotto la direzione del missionario e sotto la guida di maestri e suore italiane. Suddette scuole comprendono le cinque classi elementari e l’asilo per i bambini con circa 300 alunni che frequentano.

È pure degna di nota la scuola di cucito e d’economia domestica per le ragazze adulte, alla quale pigliarono parte da 20 a 30 ragazze.

In tutte queste scuole, lo dico con franchezza, si istilla il più puro amore alla Patria, al Re, alla istituzione ed alla Religione. Sono questi sentimenti così nobili che vanno coltivati con cura.

Cassa di risparmio — Funzionò pure una Cassa di risparmio con circa lire 40,000 di depositi all’interesse 4 per cento.

Ospedale — All’Ospedale le nostre suore continuarono la loro missione di bontà, dì carità, di sacrificio nell’assistenza agli operai infermi. In tutto il 1910 furono curati ben 1029 ammalati di cui 881 per infortunio e 148 per malattia. Vi furono quattro morti per infortunio, di cui due sulla Rampa.

Succursali sulla Rampa — L’azione del Segretariato si estende a tutta la vallata del Kander fino a Thum a beneficio degli italiani emigrati.

Nel mese di maggio u. s. si aprirono i lavori della Rampa. Frutigen, Kandergrund, Milhollz furono divisi in nove lotti, dati a diverse imprese francesi e specialmente italiane: e quindi si notò subito un grande accorrere di italiani. Nella prossima primavera certamente arriveranno, e forse supereranno i cinque mila.

Se a Kandersteg questi sono discretamente alloggiati, a Milhollz ed a Kandergrund dormono come le bestie.

Le imprese non costruirono sul luogo baracche di sorta; e gli operai dormono in quelle poche costrutte