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84 IL BUON CUORE


Parve doveroso ai sottoscritti di promuovere a così benemerito cittadino delle onoranze per l’anniversario della sua morte, inaugurando in quel giorno una statua di bronzo che lo raffiguri alla gratitudine dei posteti nel giardino di Turate, dove mercè l’opera sua perseverante ed instancabile tanti vecchi militi dell’indipendenza italiana trovano un onorato riposo, e ponendo sulla casa in Via Cesare da Sesto, ove ebbe la prima modesta sede il suo laboratorio, una lapide che ricordi il fatto.

Le oblazioni si ricevono dal Sig. Ing. Cav. Edoardo Pedrazzini, Foro Bonaparte, N. 31.

Presidenti onorari

S. E. On. LUIGI LUZZATTI, Presidente del Consiglio dei Ministri

On. Nob. EMANUELE GREPPI, Pro-Sindaco di Milano


Presidente effettivo: Comm. BASSANO GABBA

Vice-Presidenti: On. Comm. Angelo Lucchini - Cav. A. M. Cornelio

Segretaria: Sig.a T. Friedmann-Coduri

Cassiere: Ing. Cav. Edoardo Pedrazzini


IL COMITATO

On. avv. Ermanno Albasini-Scrosati — Comm. ing. Luigi Alzona — Prof. cav. Paolo Arcari — On. sen. Guido Baccelli — Comm. Edoardo Banfi — Princ. E. Barbiano di Belgiojoso d’Este — Prof. Giovanni BertacchiGiuseppe Bianchi — Cav. Cesare Binda — Sen. comm. G. CaloriaAmbrogio BonomiGiorge M. Callender, Londra — Dott. Arturo Castoldi — Prof. cav. Gaspare Colombi — Sen. comm. prof. Giuseppe Colombo — Dott. cav. Alfredo Colombo, Como — Sen. comm. Emilio Conti — Signora Myriam Cornelio Massa — Comm. Alberto Corbetta — March. Luigi Cuttica di Cassine — Nob. comm. avv. De Capitani D’Arzago — Comm. Ambrogio Dellachà, Torino — Sen. dottor Malachia De Cristoforis' — Conte dott. T. Gallarati Scotti — Cav. dott. Giuseppe Gallavresi — Comm. gen. Alberto GabbaC. Giongo — S. E. gen. A. Girola, Comandante del III Corpo d’armata — Giorgio Giulini, Mannheim — Sen. comm. prof. Camillo Golgi — Comm. Francesco Gondrand — Dott. Francesco Longo, Pavia — Signora Cesarina Guelfi-Lupati — Contessa Maria Greppi Borromeo — Cav. E. A. Marescotti — Nobile sen. grand’uff. gen. Luigi Mainoni d’Intignano — Cav. Carlo Mazzola — Marchesa Maria Meli Lupi di Soragna — Prof. Angelo Menozzi — Seri. comm. Miraglia — Avv. Giuseppe MolteniE. T. Moneta — Contessa Negroni Prati Morosini Falcò — Rag. Ugo Norsa — Comm. prof. Francesco Novati — Conte Gerolamo Oldofredi — Sen. comm. avv. Carlo Panizzardi, Prefetto di Milano — Cleto Pastori — Cav. uff. Roberto Perego — Cav. ing. Antonio Pestalozza — Sen. cornm. G. B. Pirelli — Rag. Pollini, Sindaco di Turate — Sen. march. Ettore Ponti — Cav. Cesare Prandoni — Prof. Attilio Purgotti, Napoli — Cav. Ernesto Reinach — Comm. Giulio RicordiGaetano Rocca — Cav. Ettore Rusconi — Grand’uff. Angelo Salmoiraghi — Grand’uff. avv. Elvidio Salvarezza, Prefetto di Como — Cav. prof. Michele Scherillo — Sen. grand’uff. Giuseppe Speroni — S. E. Spingardi, Ministro della Guerra — Nob. gen. Camillo Tommasi, Comandante la Divisione — Principessa Trivulzio della Somaglia — Cav. Simone Urso Ortega, Palermo — aut. cav. Ettore Verga — Duchessa Visconti di Modrone Gropallo — Donna Catulla Vigoni — Avv. Vincenzo Carlo Vago — Cav. uff. Giordano Zocchi.


La NONNA è un capolavoro di una freschezza e di una originalità assoluta.



LA PITONESSA


Conoscete la signora de Thèbes? Essa è la unica, l’incomparabile, la suprema veggente che continui a Parigi l’arte di Tiresia e di Manto. Ogni anno, a mezzo dicembre, essa lancia un almanacco profetico per l’anno che viene.... Umanità avvisata, mezzo salvata.... E la signora de Tnèbes avvisa così, pietosamente e periodicamente, il genere umano delle catastrofi che stanno sospese sul suo capo. Quest’anno ella non è venuta meno alla tradizione.

Sulla copertina del libro fatidico un elefante leva la sua proboscide e dice: «Non inganno, avverto». L’elefante è il simbolo scelto dalla divinatrice per esprimere la sua dote precipua: la prudenza.... L’elefante, lo sapete, è una bestia che non fa nulla alla leggera.

La signora de Thèbes passa prima di tutto in rassegna le sue predizioni dell’anno precedente. V’è qualche traccia d’errore, ma non si può dire, che la pitonessa si sia sbagliata. Solo il destino, improvvisamente, senza avvertir nessuno, ha modificato il suo programma.

La divinatrice del resto non insiste troppo sul passato; essa penetra risolutamente tra le segrete cose dell’avvenire: e ci ricorda innanzi tutto che siamo «per 33 anni ancora nel ciclo di Mercurio».

E tuttavia il 1911 è un anno crepuscolare: Venere s’affaccia all’orizzonte. Al ventuno di marzo saremo, per 12 mesi, sotto l’influenza della corrente venusica. Ed essa aggiunge, che questa corrente «sembra dover agire particolarmente sulla Francia data la sua natura, la sua situazione, il suo passato!!...»

Come conseguenza naturale della corrente venusica «le donne agiranno, con maggiore attività, nel campo della politica e degli affari. La storia del pensiero femminile avrà un nuovo sviluppo, crescerà rapidamente di volume».

La signora de Thèbes si chiede cosa sarà mai per la Francia quella porpora di cui Venere si circonda al tramonto del sole: «fuoco, sangue, o manto reale?» Ella risponde, senza esitare «Le voci del passato, confuse ai clamori popolari ritroveranno gli echi di altri tempi. Il 1911 preparerà gli atti, il 1912 sarà il principio di grandi cose, e il 1913 segnerà l’inizio di un’Europa mutata, dove la Francia avrà riconquistato la sua corona morale». È difficile, in verità, adoperare un linguaggio più trasparente....

La divinatrice ci annuncia poi che «l’anno non sarà prodigo di bei giorni. Quanta pioggia ancora! E quanti lutti nella ridente Europa!» Quindi senza intermezzo: «Badate alle montagne!» grida la pitonessa. Le montagne si muoveranno? La signora de Thèbes non lo dice, ma lascia supporre che l’attività vulcanica, si risveglierà, forse, in Francia.

E se anche la Francia sfuggirà ad un’eruzione vulcanica, se una parte del paese non sarà divorata da un incendio o devastata da un ciclone, i francesi saranno vittime di «qualche scena di spaventosa barbarie». La pitonessa non osa precisare di più. Ci sarebbe da aver la pelle d’oca.