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IL BUON CUORE 147


Di molti altri casi delicatissimi si occupò il nostro Comitato e dove non potè direttamente intervenire, passò il pietoso incarico a persone buone che privatamente se li presero a cuore.

Lo scorso Maggio abbiamo unito la nostra modesta voce a quella autorevole della Lega per la Pubblica Moralità nella Protesta presentata al sig. Prefetto, contro gli spettacoli immorali e le indecenti réclames, che troppo spesso deturpano la nostra Milano e contribuiscono al dilagare della corruzione e della delinquenza minorile.

L’esposizione alla Villa Reale, inaugurata solennemente il 22 Maggio u. s. con l’intervento di Sua A. R. il Duca di Genova e di tutte le autorità civili, governative e militari, dalla quale si era sperato un grande beneficio finanziario a profitto dell’Opera, non sortì l’esito desiderato; la chiusura, avvenuta il 2 Luglio, fu salutata come una liberazione. Inutile ora il riandare qui le cause dell’infelice risultato e parlare delle conseguenze che ne derivarono. Il Comitato Milanese affidò ad un accreditato legale la definizione delle varie pendenze riguardanti l’Esposizione; e, nell’urgenza di liquidare alcune partite, la Presidente, contessa Parravicini, anticipò L. 1000, di cui certo, nel suo amore all’Opera di Protezione, non esigerà il rimborso.

Congresso. — Una delle più vive soddisfazioni che allietarono quest’anno il nostro Comitato, fu l’ottima riuscita dell’Adunanza generale dei Comitati italiani dell’Opera di protezione, tenutasi nella nostra città, nei giorni 28 e 29 Maggio. Furono giornate memorande, in cui la nobile gara di tante egregie persone qui convenute per dar conto della propria attività nel campo fecondo del bene, riuscì di grande ed efficace emulazione.

Le adunanze si tennero in una sala del palazzo Arcivescovile, gentilmente concessa, e furono presiedute dall’illustre prof. Rinaldo Bettazzi, dalla contessa Maria di Groppello e dalla contessa Parravicini Stanga. — Intervenne pure, quale rappresentante del Comitato Internazionale, la signora De-Weck, e il sig. Wilhelm, per l’opera di assistenza della donna italiana all’estero, con sede nel Baden.

Oltre a molte Signore del nostro Comitato, vi presero parte 19 Comitati italiani, con un complesso di 46 rappresentanti, il fior fiore delle Signore che si interessano dell’Opera di Protezione e vi consacrano con entusiasmo tempo, intelligenza e cuore. — S. E. il Cardinale Ferrari, nostro amatissimo Arcivescovo, intervenne all’apertura del Congresso, e indirizzò paterne parole di incoraggiamento alle Signore congressiste, impartendo loro l’Apostolica Benedizione.

L’egregio avv. dott. cav. Giuseppe Gallavresi, con parola elevata, porse il saluto augurale, in nome del Comitato Milanese, alle ospiti gentili e presenziò a tutte le sedute, portando nelle discussioni l’efficace e prezioso contributo della sua esperienza e del suo amore alla nobile causa.

La nostra Segretaria sunteggiò le relazioni dei singoli corrispondenti aggregati al Comitato Milanese e fece conoscere quanto si lavori nel campo cattolico di
Lombardia per l’assistenza e l’elevazione intellettuale e morale delle nostre giovani.

Da tutte le città rappresentate si ebbero interessanti relazioni: Da Torino, il numero straordinario delle giovani assistite; da Firenze e da Roma, la riuscitissima organizzazione delle infermiere; da Pisa, i ricreatori, per la refezione delle operaie; da Casale, l’alloggio alle fornaciaie; da Verona, l’assistenza ai treni della notte, con una incaricata viaggiante; insomma da ogni Comitato, una consolantissima gara di bene.

Il Presidente, prof. Bettazzi, che diresse le adunanze da par suo, annunciò che il Comitato Nazionale, si era assunto il patriottico incarico di proteggere le giovani italiane emigrate all’estero, e, fra le molte raccomandazioni, insistette sulla necessità di un’assidua cooperazione da parte delle signore, sia al segretariato, che alla Missione, che sorveglia gli arrivi e le partenze dei treni, anche nelle stazioni secondarie, per impedire agli agenti della vergognosa Tratta, di tendere insidie e di compiere le loro gesta.

Degna e bella corona ai lavori del Congresso, che si svolse animato, sereno, fecondo di nuove iniziative e di vigoroso impulso al bene, fu, come dice egregiamente la relazione ufficiale, l’indimenticabile e commovente funzione religiosa al Duomo, lunedì, 30.

Dopo la S. Messa e la Comunione generale, impartita da S. Eminenza alle intervenute, si scese nella cripta, ove in preparazione delle feste centenarie, trovandosi il corpo venerato del Grande e Santo Arcivescovo, protettore di Milano, fuori dell’urna, si ebbe l’insigne favore di baciare la mano di S. Carlo Borromeo! Sua Eminenza trasse da ciò argomento ad uno de’ suoi più efficaci fervorini, che commosse fino alle lagrime e ravvivò nell’animo il più ardente desiderio di consacrarsi alle opere di carità fraterna, e di amare particolarmente quelle compendiate nella «Protezione della Giovane.»

Propaganda. — E poichè non si può amare ciò che non si conosce, il nostro Comitato non risparmiò denaro e fatiche per diffondere la conoscenza della provvida istituzione, sia procurandosi ben 24 corrispondenti, in varie località, specialmente in Valtellina, sia per mezzo di Conferenze, fra le quali, bellissima, quella tenuta dal prof. D. Giacomo Capocchi, esimio quaresimalista a S. Marco, e altra dall’illustre scienziato Mons. Angelo Zammarchi; sia facendo una numerosa distribuzione di stampati, come «Missione di donna» e «Per le Signore che amano le giovani», opuscoli scritti dall’insigne apostolo dell’Opera di Protezione, prof. Rodolfo Bettazzi, Presidente generale della Sezione italiana.

Ringraziamenti. — Ed ora è doveroso un cordiale ringraziamento a quanti sostennero con la intelligente cooperazione, con la parola e col sussidio, quest’Opera santa, che ha la speciale benedizione di S. Santità Pio X, il quale la chiamò santissima. Al Padre dei fedeli, anzitutto, il nostro figliale, reverente omaggio. A Sua Eminenza il Cardinale Arcivescovo, che sempre favorì e beneficò il nostro Comitato. A S. M. la Regina Madre, che, oltre il consueto splendido dono per la Fiera di Beneficenza, il quale fruttò quasi 900 lire, con-