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276 IL BUON CUORE


migliore — scavata la galleria, che allaccierà i due tronchi.

L’impianto per ora non sfrutta che un terzo della portata totale, cioè di 300 litri al 1° con una cadutaImmagine di S. Catterina.di 34.85, collo sviluppo di HP. 139 nominali, effettivi 104, e aumentabili fino a HP. 420, quando l’immersione sia portata a litri 930. L’impianto meccanico è costituito da una turbina idraulica con un motore ad olio, fornita dalla Casa Rieter e C. di Winterthur (Svizzera); e di un’allenatore Ganz, della nota Società italiana di elettricità Ganz. Il macchinario è di una precisione a tutta prova.

La presa è al torrente Gavia, circa km. 1 dalla fonte di S. Catterina, e poco discosto sorge anche il padiglione della Centrale.

Il consumo di energia somma ora 40.000 wolts.

La direzione dei lavori fu affidata al sig. ing. Garoni Edoardo di Milano, che ebbe a collaboratore l’egregio ingegnere Nievo di Bergamo.

L’ardita iniziativa del comm. Giongo ha portato un contributo di vita nuova a quel lembo di terra felicissimo e soddisfa ad una delle maggiori esigenze del confort moderno. E voglia il Cielo che per la facilità di poter realizzare una maggior produzione d’energia, si renda possibile il funzionamento di una tramvia elettrica sul percorso Bormio-S. Catterina — ed estendere la rete a tutto il Comune di Val Furva.

Alla solenne inaugurazione intervennero le loro Eccellenze i ministri Credaro e Nitti, i senatori Taverna e Fano, i deputati Taverna, Faelli, Greppi e Cirmeni oltre tutte le autorità dell’alta Valtellina con un gran concorso di persone venute da lontano.

Le loro Eccellenze e seguito visitarono l’impianto
prendendo cognizione dell’esito felicissimo nell’impresa. — Sua Eccellenza Rev. Mons. Vescovo di Como non potendo intervenire per impegni già in corso alla simpatica inaugurazione, delegò il Rev. Monsignor Polvara di Milano per la Benedizione rituale dell’impianto, che fu compita con tutta la solennità, facendo da padrino S. E. l’on. Credaro, e da matrina delle macchine la signora Nitti.

Monsignor Polvara alla rituale benedizione fece seguire il breve discorso che pubblichiamo:

«Eccellenze, Signore, Signori,

«La liturgica benedizione da me ora impartita a questo nuovo impianto elettrico, vuol essere in certo modo considerata come la vidimazione divina della letizia che allieta gli animi di noi tutti, qui convenuti in questa geniale e alpestre riunione (resa più solenne dalla presenza delle LL. Eccellenze i Ministri....) per celebrare degnamente l’inizio di questa nuova scattorigine di forza, e quindi di vita e civiltà.

«E ben legittima è questa letizia, non solo in quelle benemerite persone che idearono e tradussero in pratica quest’opera benefica, ma anche in noi tutti, che sull’ali agili della speranza intravediamo i molteplici vantaggi che da quest’opera verranno a questa ridente e pittoresca valle.

«È una gioia legittima, poichè proviene da un’opera che è frutto delle sudate fatiche umane, che guidate dal genio sanno strappare alla gran madre natura le inesauribili forze di cui è perennemente feconda.

«E perciò è cosa ben degna e giusta che nell’esultanza dello scopo raggiunto, gli animi nostri riconoscenti si sollevino fino a Dio, per ammirarne e lodarne la bontà e sapienza veramente infinita. I nuovi locali della Ditta Giongo e C. costruiti nel 1907. «Considerate quanta sapiente Provvidenza in tutto ciò che succede sotto i nostri sguardi.

«Questo Sole benedetto che fa crescere gli aranci dorati dell’isola del fuoco, che matura l’uva rossa e bianca dei bei colli di Toscana, coronati di pallenti olivi,