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il loro podere semplicemente col raccolto ricavato dal medesimo, cose che raramente avvengono altrove.

«Volendo la Società precisare alcuni luoghi ed esaminarne le condizioni da ogni lato, per vedere se potevano raccomandarsi senza alcun pericolo, come idonee allo stabilimento di colonie di differenti nazionalità, io ero assai ansioso di vedere quello che si sarebbe potuto fare per gli italiani. Giacchè non mancavano alcuni che dubitavano assai se fosse o no prudente l’incaricarsi anche della colonizzazione degli italiani, pensando che sarebbe assai difficile l’indurre questo popolo a lavorare la campagna, e il farlo perseverare in quel lavoro fino a che avesse ottenuto un pieno successo. Mi premeva perciò di vedere di persona la colonia del padre Bandini, che è anche il vice presidente della nostra Società ed è conosciuto in tutta l’America come il fondatore di una colonia italiana, che prospera nelle montagne degli Ozark. Voleva dunque vedere che cosa si era fatto lassù, in quelle colline con un popolo che alcuni dicono che non è capace o che non vuole lavorare la terra. Io ho dunque trovato che quella colonia d’italiani può stare al paragone di qualunque altra colonia stabilita nell’America da qualsivoglia nazionalità.

«Accomiatatici dal Club Commerciale di Fort Smith, che ci fu tanto gentile e cortese durante la nostra permanenza in quella città, cominciammo a salire le colline degli Ozark e quelle principalmente che vengono dette Boston-range; e arrivati sulla sommità fummo sorpresi dalla vista d’un magnifico ed immenso altopiano, così pari come se fosse una prateria, interrotto qui e colà da piccoli pendii e frastagliato da serpeggianti rivoletti, che sembravano d’argento.

(Continua).

Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi


OBLAZIONI.

Signora Marianna Balestrini ved. Nicolini per la fiera a favore dei bambini ciechi |||
 L. 10 —

CASA DI RIPOSO PEI CIECHI VECCHI

OBLAZIONI.

Somma retro L. 7112 —

Signora Marianna Balestrini ved. Nicolini |||
   » 10 —


Totale L. 7122 —

Religione


Vangelo della domenica terza d’Ottobre


Testo del Vangelo.

Si faceva in Gerusalemme la festa della Sagra; ed era d’inverno e Gesù passeggiava pel Tempio nel portico di Salomone. Se gli affollarono perciò d’intorno i Giudei, e gli dicevano: «Fino a quando terrai tu sospesi gli animi nostri? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». Rispose loro Gesù: Ve l’ho detto e voi
non credete: le opere che io faccio nel nome del Padre mio, queste rendono testimonianza di me. Ma voi non credete, perchè non siete del numero delle mie pecorelle. Le mie pecorelle ascoltano la mia voce, e io le conosco, ed elleno mi tengon dietro. Ed io dò loro la vita eterna, e non periranno in eterno, e nessuno le strapperà a me di mano. Quello che il Padre ha detto a me, sorpassa ogni cosa, e niuno può rapirlo di mano al Padre mio. Io e il Padre siamo una cosa sola.

S. GIOVANNI, Cap. 10.


Pensieri.

I Giudei s’eran fatti del Messia un ideale di potenza terrena: questo mandato da Dio per la salvezza doveva essere un grande, un dominatore, e quando Gesù viene, sotto le umili spoglie del figliuol del fabbro, essi non solo non lo riconoscono, ma gli si mettono contro. La realtà non corrisponde al loro ideale, quell’uomo non è il Messia! Come è significativo e tipico questo fatto! E come si ripete! In genere noi ci facciamo della virtù, della fede, della pietà un certo esemplare e tutto ciò che non entra in quel quadro, frutto della nostra mente, del nostro orientamento, noi rigettiamo.... e, quel che è peggio, rigettiamo come contrario alla virtù, alla pietà, alla fede! Ma a quel popolo, in qual tempo, Dio ha detto: ecco, a te dono il modello dell’uomo virtuoso e santo, rigetta ognuno che non gli somigli?

Non soffia, invece, lo Spirito come vuole a suscitare i suoi santi in ogni contrada, in ogni tempo, con le caratteristiche più disparate? E non c’è il pericolo che, attenendoci fortemente a un certo modo di vedere, noi si finisca, a non più riconoscere la verità, quando ci si mostra in veste più pura? La storia di Gesù ci dovrebbe molto insegnare! I Giudei, legati alla loro concezione di un Messia terreno e potente non l’han riconosciuto quando è venuto a loro, spoglio di scorie umane e bello solo della bellezza infinita della spiritualità!

Solo elemento per giudicare non una forma di santità, ma la santità stessa di un uomo sono le opere.

La visione, l’espressione della pietà, della credenza può assumere varie forme, secondo la coltura e l’ambiente di colui che parla e le persone alle quali è volto il discorso; ma la vita vissuta, praticata non deve mai mancare: quando noi la ritroviamo, presente sempre, deficiente mai, non indaghiamo in una mente di cui forse non sappiamo immaginare la acutezza e la luce, ma inchiniamoci al santo.

Non è nemico di Dio chi ne rappresenta e ne rivela ai fratelli la bontà nella propria. E i semplici vanno ai santi in cerca di soccorso, di aiuto con l’istinto per il quale il bimbo tende le braccia alla madre!

Dove ci sono le opere buone, i buoni frutti, c’è la buona pianta. Seguiamo il criterio di Gesù nel giudicare il prossimo nostro e non quello delle nostre passioni e dei nostri interessi.

Le pecore di Gesù, vedendo le sue opere, credettero in Lui: rigettarono questa più autorevole testimonianza della sua potenza Divina, solo coloro che non erano pecore del suo gregge. — E ora, quelli che non vo-