Vai al contenuto

Pagina:Il buon cuore - Anno XI, n. 11 - 16 marzo 1912.pdf/3

Da Wikisource.

IL BUON CUORE 83


ad incontrarlo in Italia. Ma come fare, che il suo esercito era appena la quarta parte di quello di Massenzio? Pensò che senza il soccorso dell’alto non avrebbe vinto, cercò qual dio convenisse invocare. Pensò che tutti gli imperatori idolatri avevano finito male, mentre suo padre Costanzo, il quale per tutta la sua vita aveva onorato il solo Dio supremo, aveva da lui ricevuti segni evidenti della sua protezione. Risolse dunque di darsi tutto a questo gran Dio; ed ecco, che mentre "pregava di tutto cuore, declinando già il sole oltre il meriggio e marciando Costantino in piena campagna, gli apparve in cielo una croce formata con raggi di sole, che portava questa iscrizione: «In hoc signo vinces», con questo segno vincerai. Incerto del significato della Croce e di quelle parole si addormentò la notte immerso nei dubbi, ed ecco apparirgli Cristo stesso, nello splendore della sua gloria, portante un labaro simile a quello veduto in cielo, e comandargli di farne uno simile con cui valersi sui nemici nelle battaglie, e di star sicuro della vittoria. Costantino ubbidì ciecamente. Sicuro dell’aiuto divino, scese le Alpi: si scontrò coi massenziani a Susa e a Torino, e li sbaragliò. Indi passò a Milano: accolto in trionfo dalla città forse l’unica che gli era amica, corse a Brescia ed a Verona per sconfiggere nuovamente Massenzio, il quale si ripiegò su Roma, confidando nelle mura inespugnabili di quella città. Forte del numero de’ suoi soldati, prima di scendere in campo, Massenzio volle interrogare i libri Sibillini e gli indovini risposero: «Sovrastare l’ultimo giorno al nemico di Roma». L’oracolo non falliva. La Croce doveva esser piantata trionfalmente quel giorno sugli spalti dell’eterna città. Massenzio si incontra con Costantino; da ambedue le parti si combatte accanitamente. Ma ad un tratto i massenziani si danno a precipitosa fuga. Massenzio stesso vi è travolto, nella confusione guadagna un ponte da lui costruito in danno del nemico. Ma, il ponte si spezza, e Massenzio cade nel Tevere: ripescato il suo corpo, gli fu mozzata la testa e portata in Roma sopra una picca. La città apri le porte a Costantino, il quale vi entrò tosto vittorioso accolto dalla comune esultanza. Il Senato fece innalzare in suo onore l’arco trionfale che ancor oggi ammiriamo, e il popolo gli innalzò una statua dove volle comparire con una lunga croce in mano al posto della lancia colla seguente iscrizione: «Con questo salutare vessillo, vera insegna del valore, ho liberato dal giogo della tirannide la vostra città, e restituito al Senato e al popolo il suo primo splendore». Parti da Roma Costantino il 18 gennaio 313 si recò a Milano per ivi maritare a Licinio sua sorella Costanza; due imperatori pubblicarono da Milano un editto che concedeva libertà di coscienza non solo ai Cristiani, ma a tutti quelli che professassero qualunque altra religione; aggiungendovi tuttavia in favore dei Cristiani un articolo importante, ed era che potessero rientrare con pieni diritti, e senza nulla pagare, in possesso delle loro chiese e degli altri stabili di cui eran stati spogliati, e perchè questi fondi erano
per vendita o donazione passati nelle mani di diversi privati, l’editto imponeva al fisco di risarcire i possessori che quindi se ne trovassero spodestati.

Così terminò questo conflitto durato tre secoli tra la Chiesa di Cristo e Roma idolatra. Per tre secoli Roma idolatra perseguita la Chiesa per mezzo de’ suoi imperatori e de’ suoi idoli, e per tre secoli la Chiesa soffre e muore ne’ suoi martiri finchè, alla fine di questi tre secoli, Roma idolatra vede perire insieme e gli idoli e gli imperatori suoi con tutta la loro schiatta,S. E. Andrea Carlo Ferrari. mentre la Chiesa, sopravvivendo a tutti, vede un altro imperatore che spiega sul suo elmo e ne’ suoi stendardi it segno fino allora ignominioso di Cristo, la Croce, che sarà ormai lo stendardo del genere umano rigenerato.

Ecco gli avvenimenti che tutti i Cristiani del mondo si apparecchiano a solennizzare, ecco il significato delle feste costantiniane del prossimo anno. Nella Chiesa antica questi avvenimenti si solennizzavano certamente con grande pompa ed erano l’adempimento di quelle parole di Isaia alla novella Sionne, la Chiesa di Cristo: «Alza all’intorno gli occhi tuoi e mira!» tutti questi si sono adunati per venire a te:— Vivo io — dice il