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IL BUON CUORE 171


foli osservava come la statistica, dal giorno del trasloco di via Signora alla Baggina, abbia dato un contributo molto minore alla mortalità.

Certo il convegno di ieri alla Baggina darà buoni frutti.

A. M. Cornelio.

PER LA SARDEGNA

La nobildonna Giovanna Denti di Piraino — sorella dell’ardito e valoroso ufficiale esploratore, che nella Libia, sfidando ogni pericolo, va facendo in voli prodigiosi efficacissime segnalazioni — ci scrive il seguente nobilissimo invito, che raccomandiamo a tutte le persone di mente e di cuore:

Firenze, 20 Maggio 1912.

Ottimo Amico,

Ricorro al suo interesse e alla sua protezione, perchè mi occorre l’aiuto del Buon Cuore. Da me sola, come farei? Invece, ci penserà Lei, è vero, a contentarmi? Veda di che si traila. Mia sorella Marianna; che l’anno scorso accompagnò nostro fratello il Dottore in Sardegna, durante la campagna antimalarica, ha preso a cuore le sorti di quelle povere popolazioni buone, intelligenti, ma abbandonate da tuffi nella solitudine della loro isola. Mia sorella sta occupandosi adesso a fondare delle biblioteche popolari nei vari paesi dell’isola, biblioteche che giungono graditissime e alle quali è affidata un’alta missione vivificatrice. Ma le forze di un solo non bastano per un lavoro che deve riuscire utile a tanti, massime quando si traila di forze... finanziarie. Mia sorella pregherebbe tutte le persone generose di un invio di libri e chiederebbe che nel Buon Cuore venisse inserita la preghiera di Donna Madonna Denti di Piraino (5, Viale Bernardo Segni — Firenze), che domanda libri — anche usati — adatti allo scopo, preferibilmente quelli della lista acclusa; e se verranno denari per le rilegature, tanto meglio.

Son tante noie che Le reco, tanti favori che Le chiedo, Amico Egregio; ma si tratta di una gran buona opera e questo mi dà affidamento.

Libri preferiti.

D’AzeglioEttore Fieramosca — Niccolò de’ Lapi.

De AmicisVita militare.

TassoGerusalemme.

PellicoMie prigioni.

GiustiPoesie.

StoppaniIl Bel Paese.

CantùMargherita Pusterla.

ManzoniPromessi Sposi.

GrossiMarco Visconti.

LessonaVolere è potere.

AbbaI Mille.

SienkiewiczQuo vadis.

I Salesiani per i profughi dalla Turchia


Torino, 26 giugno 1912.

Don Paolo Albera, superiore dei Salesiani, ha telegrafato al conte Gallina, presidente della Commissione centrale di soccorso pei profughi dalla Turchia:

«Vivamente impressionato della dolorosa condizione dei poveri figli nostri connazionali rimpatriati, espulsi o profughi dalla Turchia, reputo di continuare la missione di Don Bosco, offrendo ospitalità negli Istituti Salesiani d’Italia, finchè sarà provveduto all’assetto sicuro delle loro famiglie.

«Ai giovanetti orfani od abbandonati, sono disposto a dare ospitalità anche per maggior tempo per un’istruzione professionale conveniente. Incarico l’ispettore sac. dott. Arturo Conelli di Roma di trattare con Vostra Eccellenza».

OPERA PIA CATENA

(cura di salsomaggiore).


OBLAZIONI.

Lavezzari Lina |||
 L. 10 ―
Lavezzari Angela |||
   » 20 ―
Orio Lina |||
   » 10 ―
Ferrario Angelo |||
   » 100 ―
Sac. Airaghi Francesco |||
   » 10 ―
Sac. Levati Luigi |||
   » 10 ―
Sac. Gaetano Strazza |||
   » 10 ―
Sac. Ripamonti Ambrogio |||
   » 10 ―
Sac. Nava Edoardo Maria |||
   » 10 ―
Sac. Orsenigo Cesare |||
   » 10 ―
Silvestri Valentini Eva |||
   » 10 ―
Gasparini Adelaide ved. Valentini |||
   » 10 ―

NUOVE PATRONESSE.

Lavezzari Lina — Lavezzari Angela — Orio Lina — Silvestri Valentini Eva — Gasparini Adelaide ved. Valentini.

Il pane di S. Antonio

pei poveri negri africani.

La devozione a S. Antonio di Padova ebbe da qualche anno una straordinaria diffusione, producendo, specialmente ai nostri tempi, una bellissima opera di carità, il così detto «Pane di S. Antonio», che consiste nel promettere al Santo una certa somma, per provvedere pane ai poveri, nel caso di esaudimento in qualche necessità. Leone XIII approvò detta opera con Breve del i.° marzo 1898.

Il «Sodalizio di S. Pietro Claver per le Missioni africane» ha cercato di servirsi del «Pane di S. Antonio» per i propri scopi, dirigendolo al bene dei più poveri tra gl’infelici, cioè i negri africani. Ed invero, S. Antonio, che mentre era in vita, tanto zelava la diffusione del Vangelo, specie fra i negri africani, ai quali bramava portare la Fede, ora dal Cielo prende a cuore la sorte dei poveri negri col far pervenire al sopra-