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IL BUON CUORE 11


Ma se la meta è ancor distante, non possiamo fare a meno di osservare che ciò non è dovuto all’essere rimasti in questo tempo inoperosi, ma all’essere il cammino da percorrere oltremodo lungo, ed ostacolato da difficoltà gravi, specialmente in sul principio. Il lavoro che apparisce per ora compiuto dai nostri Segretariati transoceanici, consiste essenzialmente in pratiche di assistenza da essi spiegate in favore dei nostri emigrati: riguardo a tale mansione già buona parte di essi ha iniziato un regolare funzionamento, che specialmente per alcuni, che vi accudivano già prima di federarsi all’Italica Gens, rappresenta un lavoro considerevolissimo ma non apparisce ancora, o poco, il lavoro, per i nostri fini ben più importante, che deve contribuire direttamente alla soluzione dei due problemi• surricordati della scuola e della colonizzazione.

Il nostro Governo ha incominciato ad accogliere alcuna di tali domande, ma troppo poca cosa, per ora, in verità; abbiamo non di meno fiducia che esso non vorrà ritardare ulteriormente a portare il suo aiuto in misura più adeguata e più efficace a così preziose iniziative nazionali; poicnè effettivamente la necessità di provvedere è tale da giustificare da parte del medesimo qualunque sacrifizio finanziario. Negli studi compiuti e negli sforzi fatti per trovare la soluzione di questi problemi principali consiste il maggior lavoro dell’Italica Gens; lavoro che se per ora non ha dato resultati tangibili e patenti, non per questo dovrà essere meno apprezzato. Da parte nostra abbiamo anzi ferma fiducia che esso darà frutti tanto migliori quanto maggiore sia stato lo sforzo che l’Italica Gens avrà fatto per superare le forti difficoltà,che si oppongono al suo avanzare.

Chi conosce i due gravi e vasti problemi, sa che per dar loro avviamento in modo adeguato, occorre certamente una lunga serie di anni,,.nè si meraviglia se resultati importanti non si vedono in un primo biennio. L’Italica Gens sta appunto avanzando faticosamente nellA dupliOe via, lottando con gravi difficoltà, di cui alcune possono sembrare quasi insuperabili. Così, nella colonizzazione, le complesse difficol. tà di studio e di organizzazione per poter avviare i coloni con sicurezza di riuscita; difficoltà di cui fanno fede i numerosi insuccessi di tante imprese coloniali che per l’addietro e tuttora vediamo finire in disastri che coinvolgono miseramente i nostri emigrati. Ad esse si aggiunge quella, pure non lieve, di orientare il capitale, e specialmente quello italiano, che pei nostri scopi sarebbe pi•ù desiderabile, verso simili intraprese di colonizzazione transoceanica. Per l’instaurazione della scuola italiana dobbiamo lottare non solo contro le difficoltà prodotte dall’ambiente, che favorisce la snazionalizzazione, nonché contro le tendenze assorbenti e le diffidenze dei Governi locali, ma specialmente contro la deficienza di mezzi finanziari. Molti. volonterosi parroci italiani in America hanno istituito scuole, italiane, ma quasi tutte vivono a stento e danno scarsi frutti a. causa della mancanza di mezzi; poiché, come più volte abbiamo accennato, difficilmente essi possono trovare sul luogo, a quello scopo, sussidi adeguati. Ed in condizioni simili si trovano non solo le scuole italiane parrocchiali ma anche quelle laiche. Convinti che ad un interesse nazionale di tanta importanza, quale il fiorire delle scuole coloniali italiane, dovesse direttamente ed efficacemente sovvenire il nostro Governo, come è giusto ed unanime sentimento di chi si occupa della questione, e come recentemente si sono pronunziati anche’ gli ultimi Congressi degli italiani all’estero, noi non abbiamo trascurato di richiamare più volte l’attenzione del patrio Governo sul languire di varie, per non dire di tutte le scuole italiane.

Ora l’Italica Gens si propone di estendere la sua azione anche nei paesi di là dal Mediterraneo e nell’Oriente, dove pure numerose sono le colonie dei nostri connazionali, ed importanti ed antichi gli interessi del nostro paese. Già vagii missionari residenti in alcuni di quei nostri massimi centri coloniali, intuendo la opportunità ed i vantaggi che possono venire all’efficacia della loro opera per i nostri emigrati dall’organizzarvi colà l’Italica Gens, ci hanno domandato di unirsi alla Federazione,e di costituire dei segretariati. Così abbiamo speranza che, fra non molto, l’Italica Gens potrà estendersi anche in quei paesi, e intensificarvi quell’azione sociale e patriottica che da parecchi anni già vi spiega tenacemente e proficuamente l’Associazione Nazionale per.i Missionari. Tal è nelle sue linee generali ed in succinto, l’opera di organizzazione per ora spiegata dall’Italica Gens; tali le sue direttive ed suoi propositi per il proseguimento della medesima nell’avvenire prossimo; queste le nostre speranze piene di fede. La Colonizzazione nei Cile e l’avvenire della nostra emigrazione.

Diciamolo subito. Parlando della colonizzazione e dell’emigrazione italiana al Cile, non avremo forse occasione di trarre conclusioni nuove sull’argomento e neppure abbiamo l’intenzione di additare alle masse dei nostri emigranti una nuova terra, che sia ricca di straordinarie risorse e di speranze. Poiché anzi la zona di territorio di questo Stato adatta alla colonizzazione è relativamente limitata, e una forte corrente emigratoria non vi potrebbe necessariamente trovare buone condizioni. Nondimeno l’argomento non è per noi destituito di interesse, perché esaminando i vari esperimenti che questo Stato ci offre in materia di colonizzazione e d’emigrazione italiana, avremo occasone di aprirci la via ad alcune considerazioni generali non prive di importanza. Gli economisti hanno sempre guardato al sorgere