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54 IL BUON CUORE


Ma Gesù ne ha scoperto il velo misterioso. Allorquando — più in seguito — parla dell’acqua che disseterà in eterno. Egli ce la descrive come fonte d’acqua che sgorga per la vita eterna. Sul dosso del monte, di sotto al pesante masso, dal vivo della roccia s’è scavata la via un rigagnolo che giù precipita baldanzoso, fresco, sollevando un mormore grato. La sua azione non s’esaurisce in una volta. Dissetato potresti ancora desiderare l’acque indegne. No! E’ fonte d’acqua perenne, continua: sorgente inesauribile di verità, dall’una passa all’altra, dove l’un vero proietta luce più addietro rivelando tesori al cupido sguardo: dove all’una, alle cento soavi emozioni dello spirito — sazio di terra e materia — ritorna le tante volte sempre più grato, sempre più nuovo. Nè sono l’emozioni di quaggiù. Per la vita eterna, ha detto Gesù. Riempitela la vita d’emozioni e gioie, mondane. Passate di gioia in gioia, di piacere in piacere. Domani così non sarà più. Le cose che passano il rapido loro mutarsi ci fa troppo sicuri che tutto passa quaggiù, perchè qui l’eterno non v’ha. B. R.

Il Protetorato in Oriente Per cura dell’Associazione Nazionale in soccorso dei Missionari Italiani, si è esumato uno studio sul Protettorato in Oriente del rimpianto senatore Lampertico: studio importantissimo che, non appena diramato nel 1891, ebbe larghissima eco, oltrechè in Italia, anche all’estero, ed attirò segnatamente l’attenzione della diplomazia europea, nella quale raccolse altissime adesioni. Molte cose si sono mutate dal 1891 in poi. Allora eccettuati gli istituti delle Suore di Ivrea a Costantinopoli ed a Smirne, direttamente dipendenti dal R. Ministero degli Affari Esteri, e quattro istituti fondati dall’Associazione Nazionale nell’Alto Egitto, nessuna Missione italiana, nessun istituto religioso italiano era protetto dalla nostra bandiera: tutte le nostre Missioni indistintamente, in ogni parte del mondo, erano sotto protezione forestiera. Oggi, invece, dopo poco più di zo anni, pressochè tutte le Missioni italiane si sono liberate dalla protezione straniera, e hanno chiesto e ottenuto dal R. Governo d’Italia il protettorato che si desiderava. Le pochissime che ancora rimangono tenute fuori dalla famiglia, ormai grande, delle Missioni italiane protette dal nostro vessillo, anelano esse pure ad una pronta liberazione; e non è nemmeno a dubitare che, nel giro di pochissimi anni, di quella situazione — che pareva incrollabile all’epoca dello studio del Lampertico per antiche consuetudini, per

potenza di mezzi e d’influenze — non rimarrà più che il ricordo. Ora, a consolidare le conquiste fatte, e ad accelerare le nuove ritiene l’Associazione Nazionale che nessuna cosa potrebbe meglio giovare del richiamo dell’attenzione della diplomazia e dei governanti italiani allo studio del Lampertico; e ciò tanto più nel momento presente, nel quale alcune questioni concernenti la protezione dei cristiani nelle provincie che — o fino a pochi mesi addietro furono o ancora resteranno dell’Impero Ottomano — stanno per avere una soluzione che potrebbe essere definitiva. Allo studio del Lampertico, nella novissima edizione, si è aggiunta una importante appendice dovuta al prof. comm. E. Schiaparelli, il quale, animato sempre dai più nobili ideali, sospinto da santi entusiasmi pel trionfo dell’Italia all’estero, colla sua competenza, col suo occhio vigile, col suo grande amore alla patria e alla umanità, ha saputo condurre l’Associazione Nazionale a importanti e utilissimi risultati. L’appendice dello Schiaparellí riguarda un punto che dal Lampertico era stato toccato appena per incidente, e che nel momento presente ha invece singolare importanza, trattandosi degli interessi cattolici nella penisola Balcanica. Tale pubblicazione si presenta quindi come cosa nuova e per taluni come una rivelazione, come un documento efficacissimo nel promuovere quella maggiore influenza politica e morale d’Italia all’estero, che è nei voti di tutti i buoni italiani.

UN PASSEROTTINO (Versione quasi letterale in italiano dall’originale sonetto di FEDERICO BUSSI, in dialetto milanese, pubblicato sul N. 4 del Buon Cuore).

Sul bel lenzuol di neve c’ho in giardino Com’un irrequieto bambinuccio. Saltella, corre, vola un passerino; Ma in quanto alla pastura, è... an affaruccio!

Le piante ei guarda, si, ma va maluccio Non han più foglie e a lui manca il lettino; Son secche; più non casca un granellino, E con il suo: cip, cip. il poveruccio Sembra gridar: che fame che mi sento! Quando ad un tratto da una finestrina, Gli arriva un po di miglio in quel momento! Oh Provvidenza! Come gli è contento! La Provvidenza... la era una bambina, Che in core aveva sentito il suo lamento! (irtnato) ELISEO BATTAGLIA Il libro più bello, più completo, più divertente che possiate regalare è l’Enciclopedia del Ragazzi