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IL BUON CUORE 77


la di lui morte: ed essi avevano creduto del dormire di uno che ha sonno. Allora però disse loro chiaramente Gesù: Lazzaro è morto. E ho piacere per ragione di voi di non essere stato là, affinchè crediate: ma andiamo a lui. Disse’ adunque T onzaso, soprannominato Dididimo, ai condiscepoli: andiamo anche noi, e moriamo con esso lui. Arrivato Gesù, trovollo già da quattro giorni sepolto. E molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per riguardo al loro fratello. Maria però, subito che, ebbe sentito, che veniva Gesù, andogli incontro: e Maria stava sedendo in casa. Disse dunque Marta a Gesù: Signore, se eri qui, non moriva mio fratello. Ma anche adesso so, che qualunque cosa chiederai a Dio, Dio te la concederà. Dissele Gesù: tuo fratello risorgerà. Risposegli Marta: So, che risorgerà nella risurrezione in quell’ultimo giorno. Dissele Gesù: Io sono la risurrezione e la vita: chi in me crede, sebben sia morto vivrà. E chiunque vive, e crede in me, non morirà in eterno. Credi tu questo? Risposegli: Sì, o Signore, io ho creduto, che tu sei il Cristo, il kgliuol di Dio vivo, che sei venuto in questo mondo..E detto questo, andò, e chiamò di nascosto Maria sua sorella, dicendole: E’ qui il Maestro, e ti chiama. Ella appena udito questo, alzossi in fretta, e andossi a lui: imperocchè non era’ per anco Gesù entrato nel borgo: ma era tuttavia in quel luogo, dove era andata Marta ad incontrarlo. I Giudei per ciò, che erano in casa con essa e la consolavano, veduto avendo Maria alzarsi in fretta e uscire fuori la seguitarono dicendo: Ella va al sepolcro per ivi piangere. Maria però, arrivata che fu dove era Gesù, e vedutolo, gittossi a’ s— uoi— piedi, e diss’egli: Signore, se eri qui, non moriva mio fratello. Gesù allora, vedendo lei piangendo e piangenti i Giudei che eran venuti con essa, fremè interiormente e turbò se stesso e disse: Dove l’avete messo? Gli risposero: Signore, vieni e vedi. E a Gesù venner le lagrime. Dissero perciò i Giudei: Vedete, come ei lo amava. Ma taluni di essi dissero: E non poteva costui, che aprì gli occhi al cieco nato fare ancora che questi non morisse? Ma Gesù di nuovo fremendo interiormente, arrivò al sepolcro, che era una caverna, alla quale era stata sovrapposta una lapide. Disse Gesù: Togliete via la lapide. Dissegli Maria sorella del defunto: Signore, ei puzza di già, perchè è di quattro giorni. Risposele Gesù: Non ti ho detto, che se crederai, vedrai la gloria di Dio? Levaron dunque la pietra, e Gesù alzò, in alto gli occhi e disse: Padre, rendo a te grazie perchè mi hai esaudito. Io però sapeva, che sempre mi esaudisci; ma l’ho detto per causa del popolo che sta qui itttorno: affinchè credano che tu mi hai mandato. E detto questo, con voce sonora gridò: Lazzaro, vieni fuora. E uscì subito fuora il morto, legati con fasce i piedi e le mani, e coperto il volto con un sudario. E Gesù disse loro: Scioglietelo, e lasciatelo andare. Molti perciò di quei Giudei, che erano accorsi da Maria e da Marta e avevano veduto quello.ché fatto Gesù aveva, credettero ’in Lui.. S GIOVANNI, cap. 1 4

Pensieri.

Innanzi al cadareve di Lazzaro le due buone sorelle — Marta e Maria — non domandano l’inutili consolazioni del mondo. Non ne sono soddisfatte. Nella loro ardente fede, fatta d’amore ossequente e rispettoso, aspettano sicure la venuta del comune amico Gesù. Sanno che ovunque si geme «Gesù si trova: sanno che Gesù non iscorda le loro premure affettuose e sincere, quindi Gesù non può mancare, attendono addolorate sì, ma pazienti l’arrivo di lui. A Gesù diranno il loro cruccio, lamentando l’assenza di lui nella diSgrazia di Lazzaro: a lui, che le assicura d’una vita futura, migliore, esse — credenti — rispondono che la risurrezione del fratello è certa nel novissimo dei giorni. Ma Gesù premia la loro fede viva ed operosa, ed alle sorelle — col più grande miracolo — restituisce sano e salvo il fratello Lazzaro, strappato ai lacci di morte.

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Le due sorelle innanzi a Gesù ci danno due -situazioni diverse, danno due modi d’esplicarsi una comune fede inconcussa ed una comune ardente carità. Marta è faccendiera, tutta premura, tutta azione. Si lamenta con Gesù stesso che la sorella Maria la lasci tutta sola alle faccende e le impedisca una più lunga sosta con Gesù. Ci vorrebbe star pur essa vicina... si sta tanto bene con Gesù, ma essa si preoccupa di far festa all’ospite gradito: s’occupa di dare a lui cibo e ristoro: s’occupa di far accoglienze liete ed. oneste a lui che..viene ad onorare la loro casa... Essa corre, s’affatica, s’affanna per che cosa? Non per nulla. Gesù le vedrà le sue fatiche, le sue premure, le sue affettuosità e le sorriderà, le dirà grazie, le dirà la sua riconoscente pietà e Marta si irradierà di quel sorriso, gioirà di quel grazie e l’occhio. pietoso del Salvatore le frugherà come lince l’anima intera injettando gioia, piacere, paradiso. Maria no. Anima ardente, appassionata, nel concetto superiore di Cristo essa ben sa che ’non lo possono soddisfare le cosette di quaggiù. Egli vuole l’ossequio della mente... vuole che il vero gli si inchini, di lui s’irradii per ritornare a sa che vuole i più puri slanci d’amore, purissimi, interi che si stacchino da tutto per lui... per lui. E Maria che — tutto sprezzando l’ambiente e le dicerie — s’è’ già buttata ai suoi piedi, che già gli sparse sul capo l’unguento prezioso, che ha provato gioie di cielo nel baciargli i piedi, oh! Maria tutto dimentica innanzi a Gesù. Le basta Gesù: quando si trova con lui ignora il mondo, ignora il dolore, ignora le necessità... Quanta ardenza di fede per cui vive una sol luce’ e tutto le s’oscura d’attorno!... Quanto amore purissimo che tutto sprezza e spezza per non vivete che del tenerissimo oggetto delle proprie brame l... • •

Gesù promette a Marta la visione della gloria di Dio nella risurrezione del fratello: innanzi a Maria