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Pagina:Il buon cuore - Anno XII, n. 22 - 31 maggio 1913.pdf/7

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IL BUON CUORE 175


seguente lettera indirizzata dal Vicario Apostolico al nostro collaboratore Angelo Maria Cornelio:

VICARIATO APOSTOLICO DELL’ERITREA Asmara, 6 Maggio, 1913 Ill.mo Signore, Ho ricevuto la cospicua somma di L. 620 che Ella si compiacque raccogliere tra i lettori e gli amici ’del nostro caro «Il Buon Cuore» a vantaggio della mia povera Missione. Non ho parole sufAcienti per esprimere la mia viva riconoscenza. Voglia Lie, Egregio Signore, farsi interprete presso gli ottimi miei Benefattori, dei sentimenti dell’animo mio profondamente grato. La somma che gli amici di Milano hanno voluto favorirmi, arriva veramente in buon punto. A Cheren il locale per la scuola indigena, frequentata da una settantina di ragazzi, minaccia rovina da tutte le parti. Il Superiore di quella casa mi sollecitò più volte ’a voler provvedere alla ricostruzione della scuola in pericolo di cadere; ma con mio dolore dovetti sempre rispondere che affatto non avevo danari disponibili. Intanto pregavo il Signore che ispirasse alle persone benefiche e generose, di venirmi in aiuto. La preghiera del povero Missionario ottenne il suo effetto. Si richiedevano circa lire 60o, e queste vennero, mercè la coritatevole iniziativa di Lei, mio caro Benefattore. Io sono felice, e più di me saranno felici i poveri bambini di Cheren che in questo modo hanno assicurata l’istruzione anche per l’avvenire. Grazie a Lei, grazie a tutti i miei Benefattori. Mi è caro poterle assicurare che provvederò a che presto vengano imposti a nuovi battezzandi i nomi desiderati dai singoli Benefattori e che Ella mi comunica nella pregiatissima sua. Mi abbia sempre suo

Obbl.mo amico CAMILLO CARRARA.

gentile e generoso, buon gusto letterario, sentimento profondo, doti squisite di educazione formavano un’armonia nella quale l’anima nobile e pia della rimpianta defunta vibrava in ogni manifestazione. Condoglianze vivissime al vedovo desolato, il comm. prof. Luigi Gabba, e alla degna figlia Ersilia.

Altra dolorosissima dipartita è quella della

Contessa Rosa Arborio Mella spirata a Vercelli. Ella pure intelligente, buona e istruita, assecondò il marito, Conte Federico, in opere di illuminata beneficenza, specie a favore degli operai emigrati, corrispondendo a quanti chiedevano un soccorso alla sua mano pietosa. Pace alla sua bell’anima! Al vedovo in lacrime il conforto della speranza.


Beneficenza


IL NOSTRO CASO PIETOSO

Riportansi. L. 32o,— N. N. Padova " 5,— Totale. L. 325,—

Ricapiti: Tip. Ed. L. F. Cogliati, Corso Romana, 17, — A. M. Cornelio, Monte Pietà, i o Castelfidardo,

Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi OBLAZIONI.

La marchesa Camilla Rocca Saporiti Resta in memoria del compianto marito marchese Marcello L. zoo —

Deponiamo un fiore e recitiamo una preghiera sulla tomba troppo presto dischiusa per accogliervi la salma di una signora giustamente stimata ed amata:

SOFIA GABBA della nobile famiglia Pini. Mente eletta, informata a seria cultura, cuore

PER LA PROVVIDENZA MATERNA La nobildonna Maria Luisa Besana Borromeo, per festeggiare la nascita del suo bambino. L. zoo — .» Io — Pia Gavazzi Gnecchi per un corredino

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