Pagina:Il buon cuore - Anno XII, n. 40 - 4 ottobre 1913.pdf/4

Da Wikisource.
316 IL BUON CUORE


zetti di costumi stiriani «Tannenholz und Fichtennadel» (Legno d’abete e aghi di pini), gli «Schriften des Waldschulmeisters», «Ernest und Heiter» (Serio e faceto), «Als ich noch der Waldbauernbut war» e via di seguito, volumi e volumi, per quasi un mezzo secolo, attestanti in gran parte, sino agli ultimi, una fantasia inesauribile, un equilibrio mirabile di spontaneità e di studio, un ascendere progressivo, verso la perfezione. Irto segger medesimo, che amando molto nei suoi libri di confessarsi ha reso si può dire superflua ogni fatica di biografo (chi voglia leggerà tuttavia con profitto il lavoro del francese A. Bulliod «P. R., sa vie et son oeuvre», di cui è uscita testè la traduzione tedesca presso l’editore Staackmann di Lipsia), ha accennato una volta al suo.redo artistico. «Lo sforzo d’uno scrittore — si disse — deve consistere innanzi tutto nel dimenticare la lingua imparata a scuola e la forma ’scialba dei giornali per veder di estrinsecare in uno stile proprio il proprio pensiero: La semplice descrizione della realtà deve riuscire efficace. Una descrizione di questo genere è preferita oggi da chi legge a una sovraccarica di frasi poetiche ma trite. L’essenziale, del resto, è che le cose da descriversi si vedano davvero, e che nel descrivere si badi a dar risalto solo a ciò che è caratteristico e a rimaner più oggettivi che sia possibile. Naturalmente ciò non s’addice ad ogni caso, ma la regola nondimeno è questa D.

A che opera attende adesso il poeta settuagenario? Agli amici che così l’interrogano egli risponde sorridendo: «Volete sapere che cosa fo? Leggo Rosegger. Per quattro anni non mi occuperò che di Rosegger D. Allude il vecchio alla nuova edizione di tutti i suoi libri. Edizione in quattro serie di dieci’ torni ciascuna a buon prezzo. Della prima serie son già venuti fuori il primo e il secondo tomo: una raccolta di novelle e glia Schriften des Waldschulmeisters D. Di questi l’editore Staackmann, nel giorno del compleanno, gli ha mandato in dono mille copie affinchè ne avesse da distribuire a poveri e a malati, a orf anelli e ad operai. S’immagini se il dono poteva essere più indovinato. E’ risaputo, infatti, che lo straordinario attaccamento di Peter Rosegger per la sua terra e per il popolo di cui è figlio non si è limitato a manifestarsi a parole. Egli non si è contentato di essere il celebratore della Stiria, il lustro e il vanto di lei, ma ha voluto esserne anche il benefattore nel più largo e nobile senso. Con l’iniziativa e l’esempio ha procurato un fondo di tre milioni al e Deutscher Schulverein» austriaco, necessario a svolgere una energica azione di difesa della nazionalità nella minacciata regione; ha concorso alla edificazione o alla ricostruzione di chiese; ha istituito nel nativo comune di Alpl una a Waldschule» (scuola in cui s’insegna il píù possibile all’aria aperta, se non sono male informato) provvedendo a tutto l’occorrente, pensando perfino al ve stito dei piccoli alunni, non guardando, insomma, a spesa pur di farne un modello ideale. - Quando l’anno passato intese che si voleva apporre una lapide alla casa di Mariagriin dove avevo sug, gellato coll’Auzengruber il noto vincolo, Peter Rosegger insorse protestando che non desiderava quel ricordo vano. Ma a questi omaggi io accetto di gran cuore!» ha risposto egli al borgomastro di Vienna allorchè questi due settimane fa gli annunziò la nuova cospicua elargizione per il a Deutscher Schulverein D. E, per finire, quando la mattina del 3’ luglio scorso, guidate dal loro maestro, le scolarette della «Waldschule» di Alpl entrarono cantando come sciame di rondini nel giardino della villetta di Krieglach dove il vecchio poeta ritorna fedele ad ogni primavera, egli non,riuscì a trattenersi e uscì loro incontro piangendo per la commozione. Poi si sedette. Le bimbe gli fecero corona ed una di esse, avanzandosi timida, gli presentò sei paia di calzettini lavoro suo e delle compagne, pegno comune della più sincera gratitudine e gli disse in dialetto a Come dobbiamo noi esprimerti í nostri auguri pel settantesimo copleanno, o gran benefattore! Abbiamo pensato di offrirti, simbolo del nostro affetto e della nostra gratitudine, sei paia di calzettini lavorati da noi. Noi cominciamo a sentire.dai piedi il tuo amore, così caldo che ci giunse al cuore. Perciò vogliamo che esso rifaccia la strada peicorsa, che dai nostri cuori ritorni caldo ai tuoi piedi D. Giuseppe Sacconi.


Religione


Domenica prima d’Ottobre

Testo del Vangelo.

Il Signore Gesù disse questa parabola: Un uomo aveva un albero di fico piantato nella sua vigna, e andò per cercare dei frutti da questo fico e non ne trovò. Allora disse al vignaiuolo: Ecco che son tre anni che vengo a cercar frutto da questo fico e non ne trovo: troncalo adunque: perchè occupa egli ancora il terreno? Ma quegli rispose e dissegli: Signore, lascialo stare ancora per qualche anno, fintanto ch’io abbia scalzata intorno ad esso la terra, e vi abbia messo del letame: e se darà frutto, bene, se no allora lo taglierai. E Gesù stava insegnando nella loro Sinagoga in giorno di sabato. Quand’ecco una donna, la quale da diciotto anni aveva uno spirito che la teneva ammalata, ed era curva e non poteva per niun conto guardare all’insù. E Gesù vedutala, la chiamò a sè e le disse: Donna, tu sei sciolta dalla tua infermità. E le impose le mani, e immediatamente fu raddrizzata, e glorificava Iddio. Ma il